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Trattativa Stato-mafia, esposto degli imputati contro i magistrati: I pm violano la legge

Nell’esposto i legali degli imputati lamentano una serie di violazioni giuridiche.
A cura di Antonio Palma
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I legali degli ufficiali dei carabinieri Mario Mori, Mauro Obinu e Giuseppe De Donno, imputati nel processo sulla cosiddetta trattativa Stato mafia, hanno presentato un esposto indirizzato al ministro della Giustizia, al vicepresidente del Csm, alla Procura generale della Cassazione e alla Procura della Corte dei Conti contro i magistrati che hanno condotto le indagini sul caso. I legali degli ufficiali dei carabinieri imputati nell’esposto infatti lamentato una serie di violazioni: indagini infinite e oltre i limiti di legge, deleghe di inchieste delicatissime affidate a investigatori che non avrebbero i titoli, pm che indagano su fatti di mafia nonostante da tempo non facciano più parte della direzione distrettuale antimafia, fughe di notizie, indebite intercettazioni di conversazioni con i difensori, costose rogatorie internazionali e spese eccessive. L’esposto è stato annunciato oggi durante il processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia e esplicitamente non fa nomi e cognomi dei pm che avrebbero commesso le violazioni ma molti indizi portano a pm Nino Di Matteo, Vittorio Teresi, Francesco Del Bene e Roberto Tartaglia

Chiesto l’invio di ispettori

Nell'esposto gli avvocati degli imputati chiedono al ministro di inviare gli ispettori al Palazzo di Giustizia di Palermo “per verificare la sussistenza di violazioni di legge e anomalie oggettive e soggettive nell'espletamento delle indagini che conducono, oltretutto, a duplicazioni di processi assolutamente identici, con dispendio di enormi risorse per lo Stato, per fatti che sarebbero prescritti e nel loro affidamento a soggetti che non sarebbero legittimati a esperirle".

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