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Trapianto a rischio per 6 euro al tassista, l’autista: “Non mi ero accorto dello zaino del cliente”

È stato ascoltato il tassista che ha messo a rischio il trapianto di rene di un 50enne suo cliente per sei euro mancanti al suo compenso. L’uomo ha sostenuto di non essersi accorto dello zaino lasciato dal muratore sul sedile della sua auto.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Ha risposto alle domande degli inquirenti il tassista che, all'alba del 3 marzo, ha lasciato in strada Kanda Kouyaté, il muratore 50enne che doveva sottoporsi a un trapianto di rene alle Molinette, abbandonato a corsa iniziata per sei euro. Gli agenti del nucleo taxi della polizia locale di Torino hanno interrogato l'autista per ricostruire l'intera vicenda. L'uomo ha risposto alle domande degli investigatori, sostenendo di non aver mai chiesto al cliente di lasciare lo zaino sul sedile posteriore dell'auto. "Non l'ho visto" avrebbe invece detto agli inquirenti.

Per Kouyatè, invece, le cose sono andate diversamente. Il muratore 50enne ha raccontato di essere salito sul taxi nel parcheggio davanti all'ospedale San Giovanni Bosco per dirigersi verso le Molinette per sottoporsi a un trapianto di rene. Nella tasca aveva solo 16 euro, 5 in meno del prezzo della corsa. A quel punto, l'uomo avrebbe chiesto al conducente del taxi di aspettarlo mentre cercava di effettuare un prelievo. Secondo quanto da lui raccontato, il tassista gli avrebbe espressamente detto di lasciare documenti e bagaglio in auto durante l'operazione bancaria.

Dopo tre tentativi falliti in tre banche diverse, il tassista spazientito si sarebbe allontanato lasciando a piedi il cliente a 15 minuti a piedi dall'ingresso di corso Bramante. Soprattutto, si sarebbe portato via lo zaino con documenti e cartelle mediche fondamentali per il trapianto. "Ho lasciato i documenti in macchina – ha raccontato il 50enne – perché per me non rappresentava affatto un problema. Sono andato allo sportello per prelevare come avevo detto e avevo dato al tassista anche il denaro che avevo nel portafogli".

Le due ricostruzioni, molto diverse tra loro, saranno vagliate da chi indaga. Nel frattempo, per fortuna, il 50enne è riuscito a sottoporsi all'intervento grazie all'interessamento e alla collaborazione del personale del centro dialisi del San Giovanni Bosco e degli infermieri e dei medici delle Molinette.  Il trapianto sembra perfettamente riuscito e ieri pomeriggio il 50enne ha lasciato l’ospedale ed è tornato a casa. Lo zaino, invece, è stato ritrovato dalla polizia locale di San Salvario in corso Dante, abbandonato in strada. Al suo interno vi erano ancora tutti i documenti e le carte di credito.

I vigili dovranno ora accertare chi abbia abbandonato lo zaino e su questo fronte potrebbero essere utili le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza. Un altro aspetto da approfondire è quello del pagamento della corsa, che sarebbe stato richiesto in contanti.

Sembra che il tassista, professionista di lungo corso, avesse un Pos a bordo, come previsto da regolamento, ma avrebbe spiegato che alcune transazioni effettuate in precedenza non erano andate a buon fine per via di un malfunzionamento del dispositivo.

Adesso Kanda vorrebbe lasciarsi tutto alle spalle e potrebbe decidere di non sporgere denuncia, ma le indagini andranno avanti anche sotto il profilo amministrativo. Il presidente di Taxi Torino, Roberto Sulpizi, ha già contattato Kanda nei giorni scorsi per porgergli le scuse della cooperativa. E nelle prossime ore vorrebbe incontrarlo personalmente per ribadire la vicinanza di tutta la categoria.

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