Trapani, omicidio di mafia: due sicari uccidono il genero di un boss

Giuseppe Marcianò, un uomo di 47 anni imprenditore agricolo, è stato trovato morto ieri nella campagna di Tre Fontane, a Campobello di Mazara. A poca distanza dal corpo c'era un'automobile incendiata. La vittima era il figlio di Francesco Marcianò, in passato coinvolto in fatti di mafia, genero di Pino Burzotta e nipote acquisito di Dino Burzotta del clan mafioso di Mazara del Vallo.
Diego Burzotta, considerato il boss della famiglia mafiosa di Mazara, fu arrestato nel 1998 in Spagna dov’era latitante: dopo aver iniziato a collaborare con la giustizia decise di non parlare più. Nel 2001 gli fu notificato un ordine di custodia cautelare in carcere con l’accusa di aver «gestito» attività illecite legate a Cosa nostra. È stato condannato all’ergastolo per omicidio.
Giuseppe Marcianò era originario di Carini ma viveva a Campobello di Mazara, dove la famiglia si era trasferita diventando proprietaria terriera nel campo degli agrumi: l'uomo è stato ucciso, probabilmente da due sicari, intorno alle 10,30 in via Bosco Vecchio mentre era in moto in prossimità dei terreni di famiglia e della sua abitazione. A poche decine di metri dal corpo, messa di traverso sulla carreggiata, una fiat punto era stata data alle fiamme. Secondo le prime ricostruzioni la vettura potrebbe essere quella sulla quale viaggiavano i sicari che poi avrebbero cambiato mezzo. Sono in corso le indagini dei carabinieri, coordinati dalla procura di Marsala.