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Tragico lancio con la tuta alare, base jumper Fabrizio Paciocco si schianta e muore in Trentino

Fabrizio Paciocco, torinese di 46 anni, è morto nella valle dell’Adige, al confine tra Veneto e Trentino, dopo un lancio con la tuta alare. Il base jumper era in volo da solo quando qualcosa è andato storto: forse dopo un malore o per una manovra sbagliata, è andato a schiantarsi contro le rocce.
A cura di Susanna Picone
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Si chiamava Fabrizio Paciocco, torinese di 46 anni, il base jumper morto venerdì 30 ottobre nella valle dell’Adige, al confine tra Veneto e Trentino. Morto dopo un lancio con la tuta alare, sua grande passione. Forse colpito da un malore o forse a causa di una manovra sbagliata, Paciocco si è schiantato contro una roccia nel territorio di Avio, in provincia di Trento. L'allarme è scattato quando le comunicazioni con i suoi amici si sono interrotte. Il base jumper era partito al mattino insieme ad alcuni compagni di avventura ma durante il volo era solo. Gli amici lo stavano seguendo in diretta col cellulare quando a un certo punto il segnale si è interrotto ed è appunto scattato l'allarme.

I soccorsi non hanno potuto far altro che constatare il decesso – Non è stato facile per la squadra dell'elisoccorso decollata da Mattarello trovarlo. Dopo un sorvolo sulla zona il pilota e il resto dell'equipaggio hanno individuato dapprima il furgone con cui l'uomo era arrivato sul posto e poco più tardi il corpo di Fabrizio Paciocco. Per il torinese non c’era più nulla da fare. I soccorsi non hanno potuto far altro che constatare il decesso dell'uomo. Il corpo è stato poi recuperato con l'aiuto dell'elicottero.

La passione per il volo con la tuta alare condivisa con la moglie – Fabrizio Paciocco lavorava nel campo delle valutazioni ambientali e condivideva la sua passione per il volo con la tuta alare con la moglie. I due si erano sposati un anno fa e su Facebook sono tante le foto dei loro lanci in coppia. Il base jumper aveva anche un canale youtube dove mostrava i suoi lanci sempre ripresi con la webcam montata sul casco. Telecamera che ora potrebbe aiutare gli inquirenti a ricostruire la dinamica del tragico incidente.

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