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Esplosione nella centrale idroelettrica di Suviana

Tragedia di Suviana, ritrovati i corpi di tre dispersi: salgono a 6 le vittime dell’esplosione

Trovati i corpi senza vita di tre dei quattro dispersi della tragedia della diga di Suviana. Sono Adriano Scandellari, 57enne di Padova, Paolo Casiraghi, 59enne di Milano, e il 37enne toscano Alessandro D’Andrea. I corpi individuati dai sommozzatori dei vigili del fuoco al piano meno 9. I morti accertati dell’esplosione salgono a sei.
A cura di Antonio Palma
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Sono stati trovati i corpi senza vita di tre dei quattro dispersi della tragedia della diga di Suviana. I cadaveri individuati dai sommozzatori dei vigili del fuoco al piano meno 9, si tratta della quarta, quinta e sesta vittima dell’esplosione della centrale idroelettrica di Bargi.

Il primo corpo recuperato è quello di Adriano Scandellari, 57enne, nato a Padova e residente a Ponte San Nicolò, lavoratore specializzato di Enel Green Power nella funzione di O&M Hydro. Era stato insignito da poco con la stella al merito per il lavoro dal capo dello Stato, Sergio Mattarella. Identificato anche il secondo corpo trovato oggi: è Paolo Casiraghi, 59 anni, di Milano. Era un tecnico della Abb. La sesta vittima è Alessandro D'Andrea, 37enne originario del Pisano. Si cerca ancora Vincenzo Garzillo, 68 anni, di Napoli.

Il primo corpo "era incastrato tra le macerie presenti sotto l’acqua al piano nove" ha spiegato il comandante regionale dei pompieri, rivelando che nel piano allagato sono crollate anche le macerie generate dall'esplosione. L’annuncio dell'individuazione della quarta e quinta vittima di Suviana è arrivato oggi, giovedì 11 aprile, a metà mattina poco dopo la ripresa delle ricerche da parte dei soccorritori al lavoro sul posto. "Confermiamo il ritrovamento, dopo un lavoro incessante nella notte e nella mattinata" ha detto il prefetto di Bologna, Attilio Visconti, riferendosi al ritrovamento.

Ora continuano le ricerche degli altri lavoratori che mancano all’appello. I vigili del fuoco hanno spiegato che non tutti i lavoratori erano nello stesso punto al momento dell'esplosione. "Tre erano in un punto, uno in un altro punto. Non lavoravano tutti allo stesso punto ma le pressioni in gioco sono state notevoli e non tutti potrebbero essere vicini tra loro" ha sottolineato il comandante dei vigili del fuoco.

Le ricerche dei dispersi della diga di Suviana non si sono mai interrotte dopo la violenta esplosione, che ha causato diversi morti e feriti, anche se i sommozzatori hanno dovuto sospenderle per qualche ora per le difficoltà incontrate. Al piano meno 9, allagato dopo l’esplosione che ha coinvolto il piano meno 8, la visibilità infatti è ridotta per la presenza di parti derivanti dal crollo legato all'esplosione come acqua, fango, oli e detriti.

Il ritrovamento della quarta vittima è avvenuto dopo un duro lavoro durante la notte dedicato proprio alla bonifica di uno strato di acqua: in particolare sono stati rimossi quasi totalmente gli olii e gli idrocarburi presenti in superficie. "Oggi si alterneranno vari operatori subacquei, scende una coppia per volta. La difficoltà è tutto l'ambiente. La visibilità ridotta e la presenza di parti derivanti dal crollo legato all'esplosione" aveva spiegato il luogotenente Duilio Lenzini del centro Carabinieri Subacquei di Genova impegnato sul posto.

"Le attività di immersione verranno svolte con sistemi anti inquinamento alimentati dalla superficie. Sono dei sistemi che garantiscono l'operatore dalla presenza di eventuali sostanze tossiche. Oggi si alterneranno vari operatori subacquei, l'attrezzatura è molto complessa, si scende in coppia e si lavora a 5, 7 e 10 metri di profondità" ha aggiunto.

Sono andate avanti per ore le ricerche nella centrale di Suviana, dove tre operai erano stati già trovati senza vita subito dopo l'esplosione e altri cinque sono rimasti feriti. "Le ricerche sono andate avanti a oltranza h24, c’è stata una sospensione tecnica legata agli aspetti di sicurezza. Per un lasso di tempo ci siamo fermati con le ispezioni, ma abbiamo continuato a osservare gli ambienti pericolosi. Stiamo guardando soprattutto le parti in cui è avvenuto il crollo, serve ulteriore cautela per eliminare i detriti e continuare le operazioni. Noi lavoriamo ad oltranza” ha assicurato Giuseppe Petrone, responsabile dei sommozzatori dei vigili del fuoco.

Intanto la Procura di Bologna ha deciso di aprire subito un fascicolo di indagine sull’esplosione nella centrale idroelettrica di Bargi, sul lago di Suviana, ipotizzando per ora i reati di disastro colposo e omicidio colposo. Gli inquirenti dovranno accertare cosa abbia causato quell’esplosione mortale dal bilancio tragico, con morti e feriti, e se siano state rispettate tutte le norme di sicurezza durante i lavori in corso tra appalti e subappalti.

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