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Tra i furbetti del vaccino in Sicilia c’è anche un sindaco del Ragusano: indagine dei Nas

Ex amministratori locali, parenti di dirigenti sanitari e persino un sindaco in carica tra le persone che in Sicilia avrebbero “scavalcato la fila” per il  vaccino covid facendosi somministrare la prima dose dell’antidoto al coronavirus pur non essendo in lista. “Le fiale scongelate sarebbero andate perse” ha spiegato la Asp ma dalle indagini dei Nas emerge che molti dei vaccinati sono politici locali informati in via preferenziale.
A cura di Antonio Palma
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Ci sarebbero esponenti politici, ex amministratori locali, parenti di dirigenti sanitari e persino un sindaco in carica tra le persone che in Sicilia avrebbero “scavalcato la fila” per il  vaccino covid facendosi somministrare la prima dose dell’antidoto al coronavirus pur non essendo in lista e non appartenenti alle categorie indicate per la precedenza in questa primissima fase della campagna vaccinale. Su questo aspetto stanno cercando di fare luce ora i carabinieri del Nas con una indagine che mira a da accertare la trasparenza delle procedure applicate dalle autorità sanitarie locali.

Le prime lamentele erano emerse già nei primi giorni di somministrazione del vaccino quando erano stati segnalati casi anomali di persone non appartenenti al personale socio sanitario ma sottoposte all’iniezione al centro vaccinazione di Scicli. Dagli accertamenti investigativi attraverso i documenti acquisiti, si è scoperto che tra i vaccinati figurano almeno quattro politici, ex sindaci del Ragusano, uno ancora in carica, oltre ad alcuni parenti di alcuni dirigenti amministrativi dell’Asp di Ragusa. Quando le proteste erano divampate tra cui quella del sindaco di Scicli che si era rivolto all’Asp, la stessa azienda sanitaria provinciale aveva ammesso che vi erano state vaccinazioni non previste ma aveva giustificato il fatto con l’obiettivo di non sprecare dosi.

“Le persone che hanno avuto il vaccino l’hanno fatto per contribuire a utilizzare al più presto le fiale scongelate, che altrimenti sarebbero andate perse, perché alcune persone in lista non si erano presentate”, aveva detto il manager dell’Asp di Ragusa, Angelo Aliquò. Secondo la sua ricostruzione erano avanzate circa 30 dosi di vaccino anti Covid dal programma predisposto dal distretto sanitario e così sarebbe scattato il "reclutamento" con il passaparola per non essere costretti a gettare le dosi. Delle carte emerge però che molti dei vaccinati sono politici locali informati in via preferenziale e che, dopo una chiamata, si sarebbero fiondati sul posto per avere il vaccino. Per quegli episodi è stato già rimosso Caudio Caruso che, fino a poche ore fa, ricopriva il ruolo di responsabile del centro vaccinazione di Scicli.

In realtà casi di furbetti del vaccino sono stati segnalati in tutta Italia, dalla Campania alla Puglia, dall’Emilia alla Basilicata. In molti casi la dose è andata proprio a pareti dei sanitari ma anche ad amministratori locali contattati in via preferenziale quando è mersa la disponibilità di dosi in eccedenza.

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