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Torino, colpita dal tetano a 7 anni perché non vaccinata: genitori indagati per lesioni

La vicenda della piccola finisce ora sulla scrivania dei pm torinesi dopo che il curatore speciale della minore, nominato a dicembre dal giudice, ha depositato la querela in Procura contro i genitori.
A cura di Antonio Palma
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Aveva contratto il tetano, rischiando anche di morire, perché i genitori avevano deciso di non vaccinarla contro l'infezione, ora quella decisione però rischiano di pagarla a caro prezzo. Il padre e la madre della bambina torinese di 7 anni che nell'ottobre dello scorso anno ha contratto il tetano, infatti, sono ora indagati dalla Procura del capoluogo piemontese per il reato di lesioni personali colpose. Una decisione che rischia di rinfocolare le polemiche sui vaccini obbligatori anche se dopo i fatti la famiglia assicurò: "Non siamo attivisti No Vax, anche se abbiamo voluto studiare gli effetti collaterali dei farmaci e fare le scelte che ritenevamo più giuste".

A depositare la querela in Procura, venerdì mattina, è stato il curatore speciale nominato a dicembre dal giudice per le indagini preliminari, un avvocato chiamato per evitare il conflitto di interessi dei genitori. Dopo aver analizzato i referti medici, il legale quindi ha sostenuto che è stato "l’atteggiamento imprudente e imperito" della coppia a favorire l’infezione e a costringere la piccola in un letto d’ospedale per circa un mese. Nei prossimi giorni la Procura incaricherà un medico legale per le perizie del caso che oltre ad accertate se la bambina avrebbe potuto contrarre il tetano anche se fosse stata vaccinata dovrà stabilire anche se la malattia abbia lasciato conseguenze permanenti sulla piccola.

La vicenda risale all'inizio di ottobre quando la piccola venne accompagnata dai genitori al pronto soccorso dell'ospedale infantile Regina Margherita di Torino in preda a convulsioni. I medici ipotizzarono subito un caso di tetano sebbene ormai i casi in Italia siano limitati grazie a vaccini ma la conferma arrivò quando i genitori ammisero che non avevano mai vaccinato la piccola così come il fratellino. La bambina, dopo un mese trascorso in ospedale, metà del quale nel reparto di rianimazione, era tornata a casa a metà novembre con una terapia da seguire ancora a lungo per evitare recidive. "Non siamo attivisti No Vax. Io e mia moglie crediamo che sul tema dei vaccini ci sia tanta disinformazione e che ognuno difenda le proprie posizioni, senza però dare risposte chiare ai cittadini. Abbiamo deciso di non vaccinare nostra figlia sette anni fa, quando è nata, non certo sulla scia delle polemiche che si registrano ormai da mesi" aveva spiegato i padre della bimba, poi vaccinata in spedale, aggiungendo: "Chiediamo che venga rispettata la nostra privacy e che la salute di mia figlia non venga utilizzata per la battaglia contro o a favore dei vaccini".

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