Torino, spara a salve contro i carabinieri e scappa: “Volevo farmi uccidere da loro”

Voleva morire ucciso dai carabinieri. Per questo, intorno all’una della scorsa notte, un uomo ha affiancato con la sua auto, una Golf grigia, una pattuglia di militari a Settimo Torinese e ha sparato contro di loro due colpi a salve. Poi è scappato via. Il gesto dell’uomo, un idraulico di trenta anni nato in Bielorussia e residente nel Torinese, ha spinto i militari a dare inizio a un lungo inseguimento che si è concluso molti chilometri dopo i primi spari. Durante la sua folle corsa l’uomo ha forzato la barriera del casello di Rondissone e a un certo punto ha esploso altri colpi contro l’auto dei carabinieri. I militari dell'arma, che hanno intanto allertato anche la polizia stradale sulla pericolosità dell'uomo in fuga, hanno risposto sparando a una gomma ma neppure la ruota bucata ha impedito all’idraulico di continuare a guidare per chilometri fino a quando ha perso il controllo dell'auto finita contro uno spartitraffico al casello di Santhià sull’autostrada Torino-Milano. Lì il trentenne è stato arrestato dai carabinieri senza opporre resistenza.
Il biglietto trovato in auto dai carabinieri – Da quanto è emerso l’uomo, colpito da qualche tempo da depressione e convinto a voler mettere fine alla sua vita, aveva pianificato la sua morte. Lo dimostra il biglietto che aveva scritto e che poi è stato trovato sulla sua auto. Nel biglietto il trentenne affermava appunto che voleva morire ucciso dai carabinieri, a cui per questo motivo chiedeva scusa. In auto i militari hanno trovato anche una pistola semiautomatica con tappo colorato di nero per rendere l’arma giocattolo più simile possibile a una pistola vera. Né i carabinieri, né l’arrestato sono rimasti feriti.