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Torino, si arrampica fino al quarto piano di un palazzo e precipita: 20enne in gravi condizioni

Un ragazzo di appena 20 anni si è arrampicato fino al quarto piano di un palazzo utilizzando una grondaia. Il giovane è precipitato ferendosi gravemente sotto gli occhi del custode della struttura. Secondo quanto accertato dalle forze dell’ordine, il ragazzo aveva con sé della cocaina e appariva in stato psicofisico alterato.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Immagine di repertorio
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Un ragazzo di 20 anni è precipitato dal quarto piano di un palazzo di corso Agnelli 24 a Torino, da circa 8 metri di altezza. La polizia, intervenuta sul posto, cerca di capire come abbia fatto il 20enne ad arrampicarsi nella notte di domenica 11 luglio fino al quarto piano del condominio. Il 20enne si sarebbe arrampicato al lato del cortile interno utilizzando una grondaia. Arrivato al quarto piano dello stabile, è precipitato procurandosi gravi ferite.

Il 20enne è stato trasportato in ambulanza all'ospedale Cto dove è stato ricoverato in prognosi riservata. Le sue condizioni mediche appaiono serie e i dottori mantengono il massimo riserbo sul suo bollettino. A dare per primo l'allarme è stato il custode del palazzo che ha assistito alla scena. Si sono fermati ad assisterlo fino all'arrivo dei soccorsi e della polizia anche i condomini del palazzo. Molti di loro sono infatti accorsi in cortile per capire cosa stesse accadendo e fornire il proprio aiuto al custode, visibilmente scosso per quanto visto. Il giovane, individuato dalle forze dell'ordine, abita nel quartiere San Paolo. Nonostante la giovane età ha già avuto precedenti penali e al momento del fatto appariva in stato psicofisico alterato. Secondo quanto verificato dagli agenti, il giovane aveva con sé della cocaina. Nel corso della tentata infrazione, il ragazzo ha infranto i vetri di due porte. Adesso si lavora per accertare le dinamiche dell'incidente e capire quali fossero le intenzioni del giovane.

Secondo le prime indiscrezioni, il 20enne dovrà trascorrere in ospedale un periodo più o meno lungo per potersi riprendere e rispondere anche alle domande delle forze dell'ordine. Non è chiaro se il trauma procurato lo abbia messo o meno in pericolo di vita. I medici del Cto si stanno occupando di lui fornendogli tutte le cure del caso.

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