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Torino, il regalo di Natale di una infermiera a suo figlio: gli dona un rene e gli cambia la vita

Una infermiera di dialisi di 52 anni ha donato un rene al proprio figlio dopo un trapianto da vivente presso l’ospedale Molinette dellla Città della Salute di Torino.
A cura di Susanna Picone
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Immagine di repertorio
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Una donna di 52 anni, mamma e infermiera di dialisi, ha donato un rene al proprio figlio 27enne presso l'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. Da anni il giovane aveva una nefrite in lento peggioramento: negli ultimi tempi la situazione era peggiorata e il ragazzo era arrivato alla dialisi proprio nel reparto dove lavora la mamma. L’attesa per un trapianto dura da anni e la mamma anche grazie al suo lavoro lo sa bene, tanto che decide di proporsi per donargli un rene. E così lo ha fatto nascere una seconda volta.

Il Centro trapianti renale delle Molinette rapidamente procede al trapianto. La donna e suo figlio vengono ricoverati in Nefrologia universitaria dall’équipe del professor Luigi Biancone per l’avvio della terapia nefrologica anti-rigetto in area sterile e la gestione clinica del trapianto, che viene effettuato dalle équipes di chirurghi vascolari ed urologi, dirette dal dottor Aldo Verri e dal professor Paolo Gontero, e con l’assistenza anestesiologica dell’équipe del dottor Roberto Balagna. Il più grande regalo di Natale al Centro trapianti renale delle Molinette, che negli ultimi anni ha incrementato progressivamente il numero di trapianti renali da donatori viventi: ben 250 nell'anno in cui festeggia i 40 anni di attività e i 4.000 trapianti di rene dal 1981.

La donna ha parlato di questo suo regalo al figlio: “Sono 21 anni che lavoro in dialisi. Quando ho saputo 8 anni fa della malattia di mio figlio è subito scattata in me la consapevolezza di quanto fosse importante donargli un organo", ha detto ringraziando le Molinette e tutte le equipe, dai medici agli infermieri a tutto il personale sanitario. "In Italia si può fare di più – ha aggiunto – è un gesto che può dare un'altra vita, adesso è Natale, ma forse questa coincidenza è un segno tangibile che mio figlio abbia potuto ricevere, grazie alla mia possibilità di donare, verificata con tutti gli esami, e all'ospedale che lo ha reso fattibile, l'unico regalo che veramente può cambiare la sua vita in questo momento". 

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