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Torino, detenuto suicida in cella. Aperta inchiesta: “Agenti distratti dalla partita di campionato”

La Procura di Torino ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo in relazione al suicidio di Roberto Del Gaudio, detenuto del carcere Le Vallette di Torino che il 10 novembre si è tolto la vita impiccandosi nella sua cella. L’uomo ha impiegato 20 minuti per compiere il gesto estremo e nessun agente di polizia penitenziaria si è accorto di nulla.
A cura di Davide Falcioni
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Omicidio colposo. E' l'ipotesi di reato su cui indaga la Procura di Torino in relazione alla morte di Roberto Del Gaudio, detenuto del carcere Le Vallette che si è tolto la vita la sera di domenica 10 novembre. I pm Giulia Marchetti e Francesco Pelosi, titolari dell'inchiesta, vogliono appurare se vi siano state responsabilità da parte degli agenti di polizia penitenziaria che, secondo l'ipotesi di accusa, non avrebbero controllato a dovere il detenuto, autore il 18 agosto dell'omicidio della moglie Brigida De Maio nell'appartamento in cui abitavano, in corso Orbassano 255. L'uomo colpì la vittima, infermiera alle Molinette di 64 anni, con una trentina di fendenti al petto con una “sgorbia” per il legno, un particolare tipo di scalpello usato per i lavori di falegnameria.

Il 10 novembre scorso Del Gaudio, che soffriva di problemi psichici e per questo era in cura in un centro di salute mentale, si è suicidato impiccandosi a una cella della casa circondariale Lorusso e Cutugno alle Vallette, dove era stato rinchiuso subito dopo il delitto. Proprio a causa delle sue condizioni psichiche l’ex ferroviere era sorvegliato con una telecamera a circuito chiuso in funzione 24 ore su 24, ma che a quanto pare, proprio la sera in cui il 65enne decise di farla finita, sarebbe stata guasta.

Stando a quanto ricostruito degli inquirenti, Del Gaudio avrebbe impiegato circa 20 minuti prima di togliersi la vita: l’uomo scelse un pantalone del pigiama, tra le poche cose a sua disposizione, per impiccarsi. L'ex ferroviere legò l'indumento alle sbarre della finestra e solo dopo essersi assicurato che sarebbe stato in grado di reggere il suo peso si impiccò. In quei 20 minuti, tuttavia, nessuna guardia si affacciò alla porta della sua cella per controllare il detenuto. C'è però un'ipotesi inquietante al vaglio degli investigatori: che gli agenti di polizia penitenziaria in quei minuti fossero stati distratti dalla partita di calcio Juventus – Milan. Il suicidio di Del Gaudio infatti è avvenuto intorno alle 22 e 30, in pieno match. Possibile che per ben venti minuti nessuna guardia abbia controllato cosa stesse facendo Del Gaudio? Possibile che siano stati tutti distratti dalla partita?

E' quello su cui si interrogano i pubblici ministeri Francesco Pelosi e Giulia Marchetti, cui spetterà il compito di accertare se davvero il suicidio del detenuto sarebbe stato evitabile con un'adeguata attività di sorveglianza.

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