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Covid 19

Torino, confinata in casa veniva maltrattata dal fratello spacciatore: arrestato

Un ragazzo di 26 anni è stato denunciato dalla sorella per maltrattamenti: da giorni la minacciava, insultava e picchiava in casa, dove i due erano costretti a rimanere a seguito delle misure di confinamento imposte dal governo per contrastare l’espansione del coronavirus.
A cura di Davide Falcioni
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La convivenza forzata determinata dalle misure di lockdown in alcuni casi può essere molto pericolosa. Ne sa qualcosa una donna torinese che per giorni è stata vittima di maltrattamenti da parte del fratello, un giovane di 26 anni che – come se non bastasse – conservava in casa anche delle sostanze stupefacenti. Da circa una settimana il ragazzo si era trasferito a casa della sorella e da giorni la opprimeva, fino a quando lei non ha chiamato la polizia denunciando di essere stata insultata, minacciata e malmenata in più occasioni. Nella camera occupata dal ventiseienne sono state trovate, in un comodino, cinque buste di hashish per oltre cinquanta grammi. L'uomo è stato tratto in arresto per detenzione a fini di spaccio, e denunciato per minacce.

L'ONU: "Con il confinamento aumentano le violenze domestiche"

Proprio ieri il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha lanciato un appello globale per proteggere le donne e le ragazze "a casa", poiché il confinamento causato dalla pandemia di coronavirus rischia di aggravare le violenza domestiche e familiari. "La violenza – ha detto – non si limita al campo di battaglia. Sfortunatamente, molte donne e ragazze sono particolarmente a rischio di violenza proprio dove dovrebbero essere protette. Nelle loro case". Il leader delle Nazioni Unite ha continuato: "Esorto tutti i governi a prendere misure per prevenire la violenza contro le donne e fornire rimedi per le vittime, come parte del piano d'azione nazionale contro il Covid-19", ha insistito Guterres, chiedendo inoltre l'istituzione di "sistemi di allarme d'emergenza nelle farmacie e nei negozia di alimentari", tra le poche attività essenziali rimaste aperte in tutti i Paesi durante la pandemia.

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