Torino, 42enne accoltellato in strada. L’assassino: “L’ho fatto per gelosia”

Un omicidio, l’ennesimo caso rispetto al quale si parla di “movente passionale” e di gelosia è avvenuto ieri a Rivoli, in provincia di Torino. La vittima è stata ritrovata in una pozza di sangue in via Salvemini, a pochi passi dalla sua abitazione: si chiamava Moreno De Lillo, 42 anni, noto alle forze dell’ordine per qualche precedente penale. Ad ucciderlo è stato un uomo che lo ha attratto prima con uno stratagemma in strada per poi togliergli la vita accoltellandolo ripetutamente e lasciandolo sanguinante sotto casa. Il presunto assassino, un uomo di 23 anni, è stato poi rintracciato dai Carabinieri a Collegno nella nottata e a questi avrebbe infine confessato il delitto. Il movente, appunto, la gelosia per la sua donna. Ai Carabinieri il 23enne ha indicato poi anche l'arma del delitto, un coltello con lama di 29 centimetri rinvenuta nella zona industriale di Collegno.
Si è parlato subito di pista passionale in quanto il 23enne aveva già in passato, all’inizio di gennaio, consegnato alcune lettere ai Carabinieri con l’intento di screditare la vittima e riuscire a riconquistare quella che attualmente era la sua fidanzata, una donna rumena di 25 anni. Una donna che, la sera del delitto era in casa con la vittima e avrebbe scoperto il corpo senza vita di De Lillo ma che, alla vista del sangue in strada, non ha avuto il coraggio di uscire dal portone del condominio. De Lillo è stato infatti ritrovato da un passante intorno alle 22: era sotto un albero, in un’aiuola coperta di neve, a pochissimi passi dalla sua abitazione. Immediatamente sono stati chiamati i sanitari e le forze dell’ordine ma, al loro arrivo, per l’uomo non c’era più nulla da fare.
La vittima è stata attratta in strada dall’assassino – Secondo le prime ricostruzioni e testimonianze raccolte dai carabinieri, l’uomo era sceso in strada perché qualcuno aveva bloccato con del nastro adesivo il campanello di casa che così continuava a suonare ininterrottamente. Giù al portone avrebbe incontrato il suo assassino e ne sarebbe nata una colluttazione, poi le ripetute coltellate alla gola, alle braccia e all’addome. Sul luogo del delitto, in via Salvemini, sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Rivoli e del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Torino e il sostituto Procuratore della Repubblica del capoluogo piemontese che coordina le indagini, Giancarlo Avenati Bassi.