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Terrorismo, arrestati 12 anarchici. Accusati di “eversione dell’ordine democratico dello Stato”

Dodici anarco-insurrezionalisti sono stati arrestati questa mattina durante un’operazione – chiama “Ritrovo” – condotta dai carabinieri del Ros (Raggruppamento Operativo Speciale) e dai colleghi del comando provinciale di Bologna. Il blitz ha riguardato anche Milano e Firenze.
A cura di Davide Falcioni
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Dodici anarco-insurrezionalisti sono finiti in manette questa mattina durante un'operazione – chiama "Ritrovo" – condotta dai carabinieri del Ros (Raggruppamento Operativo Speciale) e dai colleghi del comando provinciale di Bologna. Gli indagati sono accusati di aver commesso un attentato incendiario a Bologna e di "atti di violenza con finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine democratico dello Stato". Le indagini, coordinate dalla Procura di Bologna, hanno accertato come gli autori si sarebbero organizzati "promuovendo un'associazione terroristico eversiva tesa anche alla predisposizione e diffusione di materiale istigatorio al compimento di azioni riconducibili ad una generale ‘Campagna di lotta antistato'". Il blitz riguarda Bologna e le città di Milano e Firenze.

A far scattare l'inchiesta "Ritrovo" della Procura di Bologna e dei carabinieri è stato un attentato incendiario condotto nella notte tra il 15 e il 16 dicembre 2018 contro ripetitori di reti televisive, ponti radio delle forze di polizia e antenne di società  che forniscono servizi di intercettazioni e di sorveglianza audio-video, tutte strutture situate nei pressi di Monte Donato nei pressi delle quali venne trovato materiale di combustione e la scritta: "Spegnere le antenne, risvegliare le coscienze solidali con gli anarchici detenuti e sorvegliati". Da quel momento le indagini si concentrarono sugli attivisti dello spazio "Il tribolo" di Bologna: intercettazioni e altri accertamenti hanno permesso di ricostruire  i rapporti tra gli indagati e altri gruppi di altre città, con pubblicazioni su blog e siti d'area. In particolare sono stati raccolti indizi sull'apporto che uno degli indagati avrebbe dato all'attacco incendiario. L'inchiesta ha accertato azioni di danneggiamento, manifestazioni pubbliche e cortei non organizzati con l'obiettivo di contrastare e impedire l'apertura dei centri permanenti di rimpatrio e la legislazione del governo sulla gestione dell'immigrazione. Gli indagati avrebbero partecipato inoltre a violenti scontri con le forze dell'ordine, danni a condomini ed edifici pubblici, con scritte minatorie e offensive nei confronti delle istituzioni dello Stato.

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