Taranto, il padre che ha cercato di uccidere i figli: “Fatemi vedere i miei bambini”

L’uomo di quarantanove anni di Taranto finito in carcere con l'accusa di tentato omicidio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale dopo aver tentato di uccidere domenica scorsa i suoi figli si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ma davanti al gip Paola Incalza avrebbe pronunciato in lacrime qualche parola. Avrebbe chiesto di vedere i suoi figli, proprio quelli che domenica ha tentato di uccidere, un ragazzo di quattordici anni e la bambina di sei anni. Quest’ultima è ancora in gravi condizioni: il quarantanovenne l’ha fatta cadere dal balcone al terzo piano della casa di sua madre, che ospitava da qualche giorno i minori dopo la separazione dei genitori.
Le condizioni di salute dei figli dell’accusato – “Le condizioni della bambina sono leggermente migliorate nonostante permanga la gravità delle stesse”, ha fatto sapere l'Asl di Taranto. Nella giornata di ieri la bambina ha subito due delicatissimi interventi chirurgici, una craniotomia decompressiva e un altro intervento all'addome. Il fratello maggiore, che è stato accoltellato al collo da suo padre, sta abbastanza bene: guarirà dalle ferite riportate in quindici giorni. L’uomo, da quanto emerso, ha colpito i suoi figli dopo l'ennesimo litigio con l'ex convivente da cui si era separato da circa un mese.
L’avvocato di fiducia non lo difenderà: “Non me la sento” – L'indagato è stato assistito da un difensore d'ufficio dato che il suo legale di fiducia ha deciso di rinunciare al mandato. “Questioni morali e personali mi portano a non poter assistere questa persona”, con queste parole l’avvocato Nicola Cervellera ha comunicato di non voler difendere l’uomo che domenica ha cercato di uccidere i figli. “Ho un bambino di 7 anni e non me la sento di difendere chi è accusato di una cosa del genere”, ha aggiunto il legale.