Tagli dei treni in Sicilia, il dietrofront di FS Italiane
La protesta "Scusate il ritardo", ideata dall'assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti della Sicilia, Giovanni Pizzo, ha avuto i primi riscontri positivi. Nelle ore immediatamente seguenti alla protesta, infatti, l'esponente dell'Esecutivo siciliano ha incontrato l'amministratore delegato del Gruppo FS Italiane, Michele Mario Elia e, nel corso della riunione, non soltanto l'azienda ha fatto marcia indietro sulle ipotesi della riduzione dei collegamenti ferroviari da e per l'Isola, ma è stato, inoltre, concordato di "avviare ogni possibile azione di miglioramento per ridurre sensibilmente i tempi di percorrenza delle tratte interne e dei treni a lunga distanza da e per la Sicilia".
L'assessore Pizzo, ha acceso i riflettori sui disagi per i passeggeri isolani a bordo dei treni, soprattutto quelli a lunga percorrenza, decidendo di andare ad un appuntamento al ministero con un intercity. Partendo da qualsiasi altra parte d'Italia avrebbe impiegato molto meno ad arrivare a destinazione nella Capitale ma, con il convoglio da Palermo delle 7 del mattino, ha impiegato quasi 12 ore e, come già largamente anticipato proprio dal titolo della sua protesta, è arrivato in ritardo all'appuntamento con il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, fissato per il primo pomeriggio. Il treno ha infatti raggiunto la stazione di Roma Termini in serata, alle 18.30 circa. Una campagna, quella lanciata da Pizzo, che ha coinvolto diversi sindaci che, lungo il tratto da Palermo a Messina, hanno viaggiato per qualche chilometro sull'intercity con tanto di fascia tricolore in bella mostra.
