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Tabaccaio 64enne morto a Jesolo, indagini su ipotesi omicidio: “Colpito al cranio, in casa non manca denaro”

Si indaga sulla morte di Roberto Basso, il tabaccaio 64enne trovato senza vita in casa a Jesolo. L’uomo aveva alcune ferite alla testa. Si indaga sull’ipotesi dell’omicidio, meno battuta quella della rapina: “In casa non manca denaro”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Roberto Basso, il tabaccaio trovato morto a Jesolo
Roberto Basso, il tabaccaio trovato morto a Jesolo

Sono ancora diversi i punti da chiarire sulla morte di Roberto Basso, tabaccaio di 64 anni trovato senza vita nella sua casa a Jesolo. L'uomo gestiva un negozio a piazza Marina e i commercianti dei negozi vicini alla tabaccheria avevano notato le serrande abbassate per due giorni. Per questo motivo, insospettiti, hanno avvisato il fratello maggiore del titolare che si è presentato a casa sua per capire cosa fosse accaduto. Da una finestra, l'uomo ha visto il 64enne riverso a terra.

Il tabaccaio che viveva da solo dopo la morte dell'anziana madre è stato trovato a terra con una ferita da corpo contundente alla nuca. Il vetro di una delle finestre dell'abitazione, inoltre, era rotto. La ferita e la finestra danneggiata hanno portato le autorità a rivedere le valutazioni iniziali: non ci si concentra più sull'ipotesi di un malore o di una caduta accidentale in casa, ma la pista più battuta è ora quella dell'omicidio. Al punto che la Scientifica dell'Arma ha trascorso l'intera giornata a compiere rilievi nella villetta indipendente, insistendo in particolare sulla ringhiera esterna che dal primo piano arriva giù, alla base delle scale.

Chi conosceva il 64enne fa fatica ad immaginare che il tabaccaio potesse avere dei nemici. L'uomo era molto riservato, ma era circondato dall'affetto dei parenti pur non essendosi mai sposato. Lunedì cugini, cognati e conoscenti sono accorsi a casa sua per seguire quanto stava accadendo. I due fratelli, Andrea e Francesca, vivevano poco lontano da quella villetta nelle campagne.

I rilievi nell'abitazione sono andati avanti per ore: alle 22 di ieri si era ancora nel pieno dei rilievi e il corpo di Basso non era stato neppure spostato. Chi indaga ha raccolto foto, impronte e reperti per dipanare il giallo della morte dell'uomo.

Durante gli accertamenti è stato anche individuato un segno tra cranio e collo. Il medico legale ha analizzato la ferita e tramite essa, insieme al personale della Scientifica, sono state formulate alcune ipotesi sull'oggetto utilizzato per colpire alla testa il 64enne.

Il corpo contundente utilizzato è stato cercato in zona anche attraverso l'uso di un drone che è stato fatto alzare in volo nella campagna circostante. La dinamica dei fatti è ancora in ricostruzione e non è chiaro se l'uomo sia rimasto vittima di una rapina o se abbia aperto la porta a un eventuale assassino.

La porta di casa, secondo quanto emerso, era chiusa a chiave mentre il vetro della finestra è stato trovato sfondato. Quella di Jesolo Paese, però, è una zona poco frequentata a differenza del Lido ed è quindi difficile immaginare che un rapinatore potesse recarsi fin lì.  Rea gli oggetti personali di Roberto Basso, inoltre, sembra non mancare nulla.

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