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Covid 19

Sua madre muore di Covid a 55 anni, gli ultimi messaggi: “Nonostante l’ossigeno è dura”

“Il motivo di questo post non è mia mamma, morta di Covid. Il motivo sono i negazionisti. Tutte queste persone contrarie al vaccino non le accetto”. Così scrive Eleonora dopo che sua madre, una donna di 55 anni, è morta a causa del Coronavirus nonostante non avesse malattie pregresse. Il suo post sta facendo il giro del web.
A cura di Gabriella Mazzeo
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"Vi chiedo la massima condivisione. Mia mamma è morta il 22 novembre". Inizia così il post di Eleonora, figlia di Lucia Cosimi, maestra di Firenze scomparsa nel mese di novembre all'età di 55 anni. Aveva contratto il Covid, ma stava bene fino a quando non sono comparsi sintomi preoccupanti come la tosse. "Tesoro, scusami, ci sentiamo quando mi passa questa tosse" aveva scritto la donna su Whatsapp prima che la situazione precipitasse in maniera definitiva. Lucia Cosimi era stata ricoverata lo scorso 6 novembre ed era sana e giovane. La famiglia era in apprensione, ma non immaginava l'epilogo.

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"Eravamo preoccupati per lei ma comunque sereni – spiega la ragazza su Facebook -. Mia mamma non aveva alcuna malattia pregressa. Stava bene. Questi sono i messaggi che è riuscita a scambiarsi con noi quando aveva il casco. Cioè, quando aveva il casco e vedeva molto male la tastiera del telefono. Un giorno è stata intubata. Noi eravamo positivi, disponibili ad aspettare tutto il tempo che bisognava. Dopo dieci giorni la tragica chiamata: ci vuole un miracolo". La situazione poi si è aggrava e Lucia non c'è stato niente da fare.  Lucia era amata dai due figli e dal marito: nessuno avrebbe immaginato che le sue condizioni l'avrebbero portata alla morte. Sempre su Facebook la figlia ha lanciato un appello al web e a quanti negano la pericolosità o l'esistenza del Coronavirus.

"La ragione di questo post non è la nostra mamma. La nostra mamma che non doveva morire, la nostra mamma che è morta a poco tempo dal vaccino, la nostra mamma che piangono anche i medici, la nostra mamma sulla cui bara hanno messo delle luci. Il motivo è un altro: è l'uomo agitato in fila alla motorizzazione. Si mette la mascherina sotto il naso, sbuffa, se la sposta sul mento, sbuffa ancora, si muove nella stanza, allarga le braccia, soffia. Mi giro verso di lui, lo fisso. Lui mi guarda, io lo guardo. Sento qualcosa salire. Gira lo sguardo, continuo a fissarlo. Mi guarda, lo guardo. Non sono riuscita a dire niente, tanta era la rabbia. Non ce l'ho fatta. Dei negazionisti poi non me ne è mai fregato niente, tempo ed energie persi. Però leggere e sentire tanti contro il vaccino, non lo accetto. Non lo accetto e vi chiedo aiuto. Per favore, manteniamo alta l'attenzione, anche se siamo stufi delle distanze, delle limitazioni. Ci si ammala anche seguendo le regole".

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