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Studente italiano mette in tasca un reperto del campo di sterminio di Auschwitz: interviene la polizia

In totale buona fede uno studente dell’istituto Gobetti di Scandiano (Reggio Emilia) ha afferrato un pezzo di metallo all’esterno del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau.: voleva solo portare a casa un ricordo del Viaggio della Memoria, ma è stato fermato dalla polizia.
A cura di Davide Falcioni
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Entrata del campo di concentramento di Auschwitz
Entrata del campo di concentramento di Auschwitz

Piccola disavventura, fortunatamente senza gravi conseguenze, per uno studente di Reggio Emilia che nei giorni scorsi ha partecipato al Viaggio della Memoria ad Auschwitz-Birkenau. Il giovane ha raccolto un pezzo di metallo all’esterno del campo di sterminio, nella zona che dai binari conduce alla struttura. Un gesto fatto in assoluta buona fede, probabilmente motivato dall'intento di portarsi a casa un piccolo ricordo dell’esperienza, senza rendersi conto di aver violato involontariamente un luogo di memoria.

A commettere la bravata è stato un 18enne reggiano, studente di quinta superiore dell’istituto Gobetti di Scandiano, che proprio in questi giorni si trova in gita scolastica in Polonia per il classico  ‘Viaggio della Memoria‘ organizzato da Istoreco. Giovedì mattina insieme alla sua classe e ad altri gruppi il ragazzo ha visitato il campo di sterminio di Birkenau. Stando a quanto si è appreso, poco dopo l’inizio del tour guidato – nei pressi della cosiddetta judenrampe, il binario dove i prigionieri ebrei venivano fatti scendere per poi essere condotti nell’abominevole lager dove i nazisti uccisero oltre un milione di persone durante l’Olocausto – il giovane si è chinato e ha preso un oggetto di metallo non meglio precisato ai piedi del vagone simbolo che giace sulla ferrovia. Lo ha quindi infilato nella tasca del giubbotto e poi ha continuato la visita come se nulla fosse.

Poche ore dopo la scolaresca ha raggiunto l’adiacente museo di Auschwitz. Durante i controlli, il metal detector ha suonato e come da prassi è scattata la perquisizione. Il giovane, convinto di non aver fatto nulla di grave, ha subito estratto il cimelio dalla tasca mostrandolo agli addetti alla sicurezza, i quali hanno chiamato la polizia. Mentre i compagni continuavano la visita, lui è stato trattenuto poi condotto dalle forze dell’ordine fino al luogo dove aveva prelevato l’oggetto, che è stato riposto a terra.

Il 18enne ha chiesto subito scusa e ha mostrato di essersi pentito. "Pensavo si potesse prendere e non credevo fosse un oggetto importante, volevo un ricordo di questa esperienza", ha detto per giustificarsi. Alla fine è stato rilasciato senza alcuna denuncia.

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