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Strangolato e decapitato con una motosega, dopo 17 anni identificato corpo trovato in uno scatolone sull’A22

È stato finalmente risolto il giallo del corpo trovato senza testa dentro uno scatolone abbandonato lungo l’A22 il 21 febbraio 2008. Il cadavere decapitato appartiene a Mustafa Sahin, 20enne tunisino di origini tedesche. Una settimana prima il ragazzo sarebbe stato strangolato dal suocero. Ecco come si è arrivati alla soluzione del cold case rimasto tale per 17 anni.
A cura di Eleonora Panseri
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È stato finalmente risolto il giallo del corpo trovato senza testa dentro uno scatolone abbandonato lungo l'A22, l'autostrada del Brennero il 21 febbraio 2008. Il cadavere decapitato appartiene a Mustafa Sahin, 20enne tunisino di origini tedesche.

Una settimana prima il ragazzo sarebbe stato strangolato dal suocero, Alfonso Porpora, 61 anni, nel garage della sua abitazione a Sontheim an der Brenz (nel Baden-Württenberg). Poi gli avrebbe tagliato la testa con una motosega e avrebbe abbandonato il corpo al confine con l'Italia.

A svelare l'identità della vittima, a distanza di 17 anni dal ritrovamento, è stato il neo nominato Procuratore capo di Bolzano, Alex BisignanoIl riconoscimento sarebbe avvenuto già un anno fa, ma gli inquirenti hanno atteso prima di dare l'ufficialità.

Porpora, nato a Enna nel 1964 ma emigrato in Germania a 16 anni è stato ritenuto responsabile di altri due omicidi, per i quali è stato condannato all'ergastolo. Anche i due figli maschi sono stati ritenuti colpevoli di omicidio e favoreggiamento e condannati a 15 e 9 anni.

Nel 2019 la polizia del Baden-Württenberg Porpora venne arrestato per l’omicidio del proprietario del garage che aveva affittato e attrezzato a officina, dopo aver tentato di depistare le indagini e di far sparire il corpo, smembrandolo e abbandonandone i pezzi in varie arre di sosta.

L'uomo si sarebbe voluto impossessare degli altri garage della vittima, ipotizzando addirittura il matrimonio della figlia con la vittima per ereditare i suoi beni. E proprio durante l'interrogatorio della figlia si scoprirono le misteriosi sparizioni del marito nel 2008 e del secondo compagno nel 2014.

Porpora confessò di averli uccisi entrambi e di aver abbandonato il corpo del primo in Italia, lungo l’autostrada. Lo scorso anno la polizia tedesca ha quindi contattato la Procura di Bolzano e la Squadra mobile della Questura del capoluogo altoatesino chiedendo di inviare i reperti fotografici relativi al macabro ritrovamento del febbraio del 2008.

La moglie della vittima, la figlia di Porpora, ha riconosciuto il corpo del marito (soprattutto le mani) anche se per una conferma definitiva è stata effettuata l'analisi del Dna che ha comparato con quello dei figli e dei genitori.

La moglie, rimasta incinta di Mustafa, agli inquirenti tedeschi ha raccontato che il padre aveva costretto il fidanzato a firmare un documento per sposarla minacciandolo con una pistola. Il secondo compagno della donna venne ucciso il 31 ottobre del 2014 dopo una cena.

Il corpo fu conservato in un congelatore, poi tagliato con una motosega e i resti portati in un bosco in provincia di Enna in Sicilia. Il cadavere, però, non è mai stato ritrovato, così come la testa di Sahin.

Il movente del delitto resta ancora il mistero. In un primo momento Porpora raccontò di una lite degenerata. Pare che non vedesse di buon occhio la relazione tra lui e la figlia, come confermato anche dalla donna.

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