Strage Viareggio, confermate condanne. Familiari vittime contro Moretti: “Hai bruciato vive 32 persone”

La Corte d’Appello di Firenze ha confermato oggi, 27 maggio, le condanne per dodici imputati coinvolti nella strage ferroviaria di Viareggio, avvenuta il 29 giugno 2009 e costata la vita a 32 persone.
Il nuovo processo – denominato “processo ter” – si è svolto su richiesta della Cassazione, che a gennaio 2024 aveva riconosciuto la responsabilità degli imputati, disponendo però un nuovo giudizio in appello per rideterminare le attenuanti generiche e quindi ricalcolare le pene.
Le condanne per la strage di Viareggio
La Corte ha confermato le pene già stabilite, applicando le attenuanti nella misura minima di un nono. Tra i condannati figura Mauro Moretti, ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato e di Rete Ferroviaria Italiana, al quale sono stati inflitti 5 anni di reclusione. Condannati anche Michele Mario Elia (ex AD di RFI) a 4 anni, 2 mesi e 20 giorni, e Mario Castaldo, ex direttore della divisione Cargo Chemical, a 4 anni. Seguono i dirigenti e i tecnici delle aziende estere coinvolte nella manutenzione dei carri cisterna – tra cui Gatx Rail e Junghental – con pene comprese tra i 2 anni e 10 mesi e i 6 anni.
Secondo l’accusa, nessuno degli imputati ha mai mostrato pentimento, né offerto risarcimenti personali alle famiglie delle vittime. Il sostituto procuratore generale Salvatore Giannino ha più volte ribadito che gli imputati avrebbero cercato di ridurre le proprie responsabilità, costruendo “uno schermo processuale” volto a minimizzare le conseguenze dell’accaduto. Per questo, ha sottolineato l’inopportunità di concedere sconti di pena più ampi.
Familiari in lacrime contestano Moretti: “Hai bruciato vive 32 persone”
Alla lettura della sentenza, in aula si è vissuto un momento di grande tensione. Moretti, condannato a 5 anni, è stato duramente contestato da alcuni familiari delle vittime mentre lasciava il palazzo di giustizia. “Hai bruciato vive 32 persone!”, gli hanno urlato contro. L’ex manager ha proseguito impassibile senza rispondere né commentare.
Molti parenti hanno espresso delusione per l’assenza di una piena assunzione di responsabilità da parte degli imputati, e per il fatto che alcuni reati – come l’omicidio colposo – siano nel frattempo caduti in prescrizione. La condanna di Moretti supera la soglia dei quattro anni, rendendo teoricamente possibile la detenzione in carcere, salvo decisioni differenti da parte del tribunale di sorveglianza, anche in ragione dell’età.
La notte del disastro: il deragliamento e la tragedia
Era la sera del 29 giugno 2009. Alle 23.49, un treno merci carico di gas GPL deragliò poco dopo l’ingresso nella stazione ferroviaria di Viareggio. Uno dei carri cisterna si ribaltò e si squarciò, provocando una gigantesca esplosione. L’onda d’urto e l’incendio investirono le abitazioni circostanti, provocando un’ecatombe: 32 persone morirono tra le fiamme, molte mentre dormivano, altre nel tentativo disperato di mettersi in salvo. Decine di cittadini rimasero feriti e intere famiglie persero la casa.
Fu uno degli incidenti ferroviari più gravi della storia italiana. Le immagini di quella notte fecero il giro del mondo: interi quartieri in fiamme, il boato che svegliò una città, le urla, la corsa dei soccorsi, i superstiti in lacrime.
La città di Viareggio non ha mai smesso di chiedere verità e giustizia per le sue vittime.