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La strage di Erba di Olindo e Rosa

Strage di Erba, Azouz Marzouk insiste: “I responsabili non sono Olindo e Rosa”

Intervistato dal programma ‘Tutta la verità’, l’uomo – che ha perso moglie e figlio nella mattanza del 2006 – insiste nel tentativo di scagionare i due coniugi condannati in via definitiva dalla Cassazione.
A cura di Biagio Chiariello
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Non è la prima che lo dice, ma ogni volta fa sempre un certo rumore. Azouz Marzouk insiste ancora sulla innocenza di Rosa Bazzi e Olindo Romano, accusati della strage di Erba. L’11 dicembre 2006 furono uccisi Raffaella Castagna e Youssef Marzouk (rispettivamente moglie e figlio di Azouz),  insieme alla suocera dell'uomo Paola Galli, e alla vicina di casa Valeria Cherubini. I due coniugi sono stati condannati all'ergastolo, ma più volte Marzouk ha ammesso di credere che i veri responsabili di quello ad oggi resta uno dei fatti di cronaca più sconvolgenti del Dopoguerra in Italia sono ancora a piede libero. "Rosa e Olindo non possono aver commesso quello per una serie di cose: sia per loro statura fisica sia per tutto quello che ho letto io": dice Azouz, raggiunto a Tunisi dalla produzione di ‘Tutta la verità', in onda sul Nove da martedì 10 aprile in prima tv alle 21.25. "Hanno confessato – dice nell'intervista – perché non avevano nessuno, vivevano uno per l'altra, punto e basta".

Di cosa parla ‘Tutta la verità' – La trasmissione ricostruisce la drammatica vicenda in tutte le sue fasi e le analizza, con il contributo di alcune testimonianze inedite dei conoscenti dei coniugi Romano, del racconto del maresciallo Comandante della Stazione dei Carabinieri di Erba incaricato delle indagini e delle immagini originali relative al caso: l'appartamento che va a fuoco; la scoperta dei cadaveri e del vicino di casa Mario Frigerio, marito della Cherubini, gravemente ferito alla gola; il fatto che in un primo momento lo stesso Azouz Marzouk fosse stato additato dai media come il colpevole; i suoi precedenti screzi in carcere con alcuni esponenti della malavita locale e i suoi turbolenti trascorsi negli ambienti dello spaccio, fino ad arrivare alla nascita dei sospetti su Rosa e Olindo, le loro conversazioni private intercettate; gli audio delle prime stentate dichiarazioni di Frigerio in ospedale. Si ricostruiscono le analisi scientifiche sull'auto dei romano, il loro arresto, gli interrogatori in carcere, le incongruenze nelle confessioni poi ritrattate, il processo e la condanna.

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