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Covid 19

Stoccata di Crisanti sul Green pass: “Non ho simpatia per no vax, ma alcune misure sono vessatorie”

Secondo il microbiologo Andrea Crisanti “chiedere il Green pass in un luogo in cui tutti hanno le mascherine è chiaro che è una misura vessatoria”. Per l’esperto, tuttavia, “il vero merito della certificazione verde è stato quello di aver incoraggiato le vaccinazioni”.
A cura di Ida Artiaco
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"Ci sono alcune misure che obiettivamente sono state vessatorie. Chiedere il Green pass in un luogo in cui tutti hanno le mascherine è chiaro che è una misura vessatoria. Non ha nessuna logica di sanità pubblica". Andrea Crisanti, microbiologo dell'Università di Padova, è tornato a parlare del certificato verde, ed in particolare del suo utilizzo in determinati luoghi e situazioni, definendolo una misura "vessatoria" seppur non negando la sua utilità. Lo ha fatto intervenendo questa mattina su La7 a L'Aria che tira.

"Omicron è in grado di infettare persone che hanno fatto seconda e terza dose di vaccino e su questo non ci sono dubbi – ha detto l'esperto -. È anche vero che chi si infetta specialmente dopo il booster sviluppa in genere una malattia molto leggera, in particolare le persone che hanno meno di 75 anni. Per gli over 75 bisogna fare un discorso diverso. Sul Green pass sono stato il primo a dire che non era una misura di sanità pubblica e che non avrebbe protetto contro la trasmissione del virus e i 200mila casi al giorno che abbiamo avuto ne sono una testimonianza. Il vero merito del Green pass è stato quello di aver incoraggiato le vaccinazioni".

Tuttavia, secondo Crisanti, "ci sono state estremizzazioni inutili: non ho alcuna simpatia per chi non si vaccina, ma le misure devono essere proporzionate all'effetto che si vuole ottenere. Ci sono alcune misure che obiettivamente sono state vessatorie. Chiedere il Green pass in un luogo in cui tutti hanno le mascherine è chiaro che è una misura vessatoria. Non ha nessuna logica di sanità pubblica". E fa anche un esempio: "Pensiamo a chi non può vaccinarsi perché ha una esenzione. Neanche alle Poste può andare, nonostante sia un luogo dove ci sono comunque le mascherine per obbligo. Dobbiamo evitare una guerra ideologica altrimenti suscitiamo reazioni stupide".

Intervenendo sempre oggi in radio nel corso della trasmissione Un giorno da pecora, Crisanti si è mostrato comunque ottimista sul futuro della pandemia di Covid-19: "Se continua così tra un mese e mezzo potremo togliere mascherine anche al chiuso. Ci troviamo in una situazione in evoluzione positiva, se non emergono nuove varianti più aggressive penso ne siamo fuori. Quando finirà tutto? In Italia c'è un altissimo numero di persone protette, e quindi se dovessimo fare una previsione a medio e breve termine penso siamo alla fine".

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