Stasi senza lavoro: i clienti dello studio non vogliono un presunto colpevole

Esattamente otto anni fa moriva Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto del 2007 nella sua casa di Garlasco, in provincia di Pavia. In attesa della parola fine sulla vicenda giudiziaria del terribile delitto, la situazione sembra sempre più difficili per l'unico condannato fino a questo momento per la morte della 26enne, il fidanzato Alberto Stasi. Dopo essere stato condannato il 17 dicembre dell'anno scorso dalla Corte d'Assise d'Appello di Milano a 16 anni di carcere per l'assassinio della ragazza, Stasi ora si ritrova senza impiego. Il suo rapporto di lavoro con lo studio commercialista in cui era impiegato infatti si è chiuso anticipatamente qualche mese fa, ma non per problemi economici ma proprio perché i clienti dell'ufficio non avrebbero gradito di essere seguiti da un professionista condannato per omicidio anche se in via non definitiva. Difficile per lui a questo punto poter trovare un altro impiego, l'unica speranza quindi è nel processo in Cassazione che però la Suprema Corte deve ancora fissare.
Il verdetto di condanna era arrivato quasi a sorpresa dopo una lunga battaglia legale che ha visto la Cassazione annullare due precedenti assoluzioni: una pronunciata dal gup di Vigevano Stefano Vitelli nel 2009, l'altra dai giudici milanesi di secondo grado nel 2011. Per questo i suoi legali, impugnando "tutti i capi e tutti i punti della sentenza", hanno presentato una memoria difensiva agguerrita lamentando "un'approssimazione decisoria che pare il frutto di un convincimento del tutto personalistico, maturato isolatamente nella mente del giudicante più che nel corso del processo di rinvio, che si scontra, però, irrimediabilmente con le risultanze probatorie". Anche la Procura però ha presentato il suo ricorso. Nonostante i pm non abbiano chiesto l'arresto per Stasi dopo la condanna in appello, ora sono pronti a chiedere per l'imputato del delitto di Garlasco il riconoscimento dell’aggravante della crudeltà e quindi una condanna più pesanti per Stasi: 30 anni di carcere.