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Sperperò la pensione della moglie malata e i soldi per il funerale: in carcere 4 anni dopo la condanna

Un uomo di 56 anni è finito in carcere 4 anni dopo la condanna per aver sperperato nel gioco il denaro utile alle cure della moglie, gravemente malata. Secondo quanto reso noto, l’uomo si era disinteressato anche dei bisogni educativi delle figlie e dei funerali della consorte deceduta.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Un uomo di 56 anni è finito in carcere dopo essere stato condannato nel 2020 a 3 anni e 8 mesi di reclusione per maltrattamenti nei confronti della prima moglie, gravemente malata e successivamente deceduta. A riportare la notizia è il quotidiano Il Messaggero Veneto, secondo il quale l'uomo era finito a processo per aver sperperato la pensione minima della donna nel gioco d'azzardo e nei vizi.

Durante il processo è infatti emerso che l'imputato si disinteressava dei bisogni economici dei familiari e delle esigenze della consorte, gravemente malata. In aula era inoltre emerso il disinteresse dell'uomo anche per i bisogni educativi delle sue figlie: il denaro destinato ai loro studi e alla loro formazione, infatti, era stato speso in vizi e nel gioco.

Secondo quanto reso noto, anche i soldi prestati al 56enne dai parenti della prima moglie per i funerali della donna era stato sperperato nel gioco d'azzardo, senza di fatto essere impiegato per dare alla prima consorte degna sepoltura. Nei confronti del 56enne è stato eseguito dai carabinieri della compagnia di Spilimbergo l'ordine di carcerazione dopo la condanna per maltrattamenti in famiglia, divenuta definitiva.

Il tribunale di sorveglianza di Trieste, infatti, non ha accolto l'istanza di affidamento in prova presentata dai legali difensori dell'uomo, gli avvocati Luca Donadon e Laura Presot. Per lui si sono quindi aperte le porte del carcere e il 56enne è ora detenuto nel penitenziario di Pordenone. Dopo la morte della prima moglie, l'uomo si era risposato e la seconda consorte lo aveva denunciato per maltrattamenti.

In un secondo momento, però, la donna si era riconciliata con il 56enne e aveva ritrattato le accuse. In quel caso era stato aperto un nuovo procedimento penale con l'ipotesi di maltrattamenti nei confronti della nuova compagna, che però si era concluso con un'assoluzione.

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