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“Spero di tornare presto in Italia”: Alberto Trentini chiama a casa dopo 6 mesi di prigionia in Venezuela

Alberto Trentini, 45enne cooperante veneziano detenuto dal 15 novembre scorso nelle carceri venezuelane, è vivo. Ha chiamato a casa e ha detto ai genitori di stare bene, di mangiare e di voler tornare al più presto in Italia. È la prima volta in sei mesi.
A cura di Ida Artiaco
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"Spero di tornare presto in Italia". Alberto Trentini è vivo e lo ha confermato chiamando a casa alla sua famiglia per la prima volta dopo 6 mesi, da quando è in prigionia nelle carceri venezuelane. È quanto riporta il quotidiano La Repubblica, riportando fonti di Palazzo Chigi. Trentini ha anche rassicurato che sta bene, che mangia e prende le sue medicine.

Soddisfazione è stata espressa dal Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli, che ha dichiarato: "A nome del Governo italiano, esprimo sollievo per la prima telefonata di Alberto Trentini ai suoi familiari dopo 181 giorni di detenzione nelle carceri venezuelane. Questo passo in avanti è frutto di un lungo lavoro di mediazione diplomatica. Ringrazio nuovamente Nicolas Maduro per l'interessamento e auspico che si possa giungere a una rapida scarcerazione del connazionale", come riferisce una nota della Farnesina.

La telefonata del 45enne cooperante veneziano è infatti stata improvvisa ma non inattesa, dal momento che il lavoro del governo italiano non si è mai fermato per riportarlo in Italia, su spinta della famiglia dell'uomo e dell'avvocato Alessandra Ballerini. In particolare, un segnalo positivo è stato rappresentato dalla liberazione e l’arrivo in Italia di Alfredo Schiavo, il cittadino italo-venezuelano anche lui arrestato in Venezuela, tornato in patria dopo cinque anni di carcere, la scorsa settimana. In quell’occasione era arrivata una dichiarazione del viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, che "a nome del governo italiano esprimeva soddisfazione" e ringraziava "Nicolas Maduro per il suo personale intervento".

A inizio aprile c'è stata anche la telefonata della premier Giorgia Meloni alla madre di Trentini, Armanda Colussi, a cui ha assicurato che il governo stava facendo il possibile per riportare il figlio in Italia, in carcere a Caracas ormai dal 15 novembre scorso. Trentini era arrivato in Venezuela il 17 ottobre, con l'incarico di coordinare le attività della Ong Humanity & Inclusion, che si occupa di aiutare persone con disabilità. Meno di un mese dopo è stato fermato a un posto di blocco mentre da Caracas andava a Guasdalito ed è stato arrestato. Da allora, la famiglia non ha più avuto contatti con lui, fino ad oggi. Secondo quanto resto noto qualche settimana fa, sarebbe detenuto nel carcere El Rodeo I, nello Stato di Miranda, a trenta chilometri dalla Capitale e in regime di isolamento, o almeno questa era la situazione fino a metà marzo.

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