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Pierluigi Rotta e Matteo Demenego uccisi a Trieste

Sparatoria Trieste, la mamma di Pierluigi Rotta: “Vogliamo giustizia, se la meritano”

La mamma di Pierluigi Rotta, uno degli agenti uccisi nella sparatoria di ieri davanti alla Questura di Trieste, ha parlato commossa davanti ai colleghi del figlio che hanno reso omaggio ai due agenti caduti. “Giustizia, giustizia, se la merita”, ha detto sorretta dal marito Pasquale e dai genitori di Matteo Demenego, l’altra vittima della strage nella città friulana. Intanto, migliorano le condizioni del terzo poliziotto colpito dalla furia di Alejandro Augusto Stephan Meran.
A cura di Ida Artiaco
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"Giustizia, giustizia, se la merita". A parlare è la madre di Pierluigi Rotta, uno dei due agenti rimasti uccisi nella sparatoria davanti alla Questura di Trieste di ieri, venerdì 4 ottobre. La donna, con la voce straziata dal dolore, rompe il silenzio commosso degli uomini in divisa che hanno reso omaggio ai due colleghi morti. Sono parole prima sussurrate, poi quasi una supplica al questore Giuseppe Petronzi che le stringe le mani, mentre è sorretta dal marito Pasquale e dai genitori di Matteo Demenego, l'altro poliziotto ammazzato a Trieste. Pierluigi, agente scelto di 34 anni originario di Pozzuoli, in provincia di Napoli, è stato raggiunto da due colpi sparati dal killer, il domenicano Alejandro Augusto Stephan Meran, con la sua pistola d'ordinanza "al lato sinistro del petto e all'addome", mentre il suo collega Matteo, 31 anni di Velletri, è stato ammazzato con 3 colpi.

Le parole della donna arrivano dopo quelle della madre del presunto assassino, che è al momento indagato ma che si è rifiutato di rispondere alle domande degli inquirenti. "Tre famiglie distrutte: non ho parole perché nessuna parola può confortare un genitore quando perde un figlio", ha detto questa mattina la signora Betania al Giornale Radio Rai. La donna ha anche chiesto perdono per quanto commesso dal figlio, spiegando che aveva segnalato più volte ai servizi sociali lo stato di salute mentale del giovane. Tra le lacrime ha aggiunto: "Non credo che lui potesse fare una cosa del genere. La sera prima della sparatoria non riusciva a dormire. Sentiva delle voci, che lo stavano perseguitando e lo volevano ammazzare. Cercavo di calmarlo dicendogli di stare tranquillo, di dormire e che sarebbe passato. E mi diceva: Mamma non senti la voce? Non lo vedi? Mi vuole uccidere". La donna ha sottolineato che Alejandro Augusto Stephan Meran "ha problemi psichici ed era in cura in Germania prima che arrivassimo in Italia".

Intanto, è stato operato ieri sera alla mano sinistra il terzo poliziotto rimasto ferito nella sparatoria avvenuta nella Questura di Trieste. L'agente, come riporta il bollettino dell'ospedale di Cattinara, "è attualmente ricoverato presso il reparto di ortopedia e le sue condizioni di salute sono buone". Nella stessa struttura è piantonato Alejandro Stephan Meran che ha sparato contro gli agenti. Attualmente è ricoverato presso la medicina d'urgenza, in terapia farmacologica. Le condizioni sono stazionarie e non è in pericolo di vita.

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