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Spara al padre per sbaglio, D’Angela accusato di omicidio volontario: “Voleva uccidere terza persona”

Ha ucciso il padre “per errore”, il 27enne Angelo D’Angela. Secondo l’accusa, però, sparando voleva uccidere altri due rivali contro i quali aveva organizzato una spedizione punitiva insieme al padre 60enne. Per questo, D’Angela è stato fermato con l’accusa di omicidio volontario per quanto accaduto nelle campagne di San Marzano (Taranto)
A cura di Gabriella Mazzeo
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Un 27enne è stato accusato di aver ucciso volontariamente il padre, Antonio D'Angela (60 anni), pur avendo sparato contro di lui per sbaglio. Stando a quanto reso noto, padre e figlio di San Marzano, in provincia di Taranto, avevano organizzato una spedizione punitiva contro un amico e un'altra persona. Durante un'accesa discussione che secondo l'accusa avrebbe poi dovuto portare alla sparatoria, il 27enne ha colpito per sbaglio il genitore, uccidendolo quasi sul colpo. Fermato anche un 42enne amico del giovane con l'accusa di concorso in omicidio.

Secondo l'accusa. il 27enne Angelo D'Angela aveva comunque intenzione di uccidere. Antonio D'Angela è morto nelle campagne di San Marcano, in provincia di Taranto, per un errore del figlio. Secondo quanto reso noto, padre e figlio avevano organizzato una spedizione punitiva contro altri due amici. I dissidi alla base dell'agguato erano legati all'utilizzo dei cavalli che la vittima, titolare di un'azienda agricola, allevava.  La discussione sarebbe iniziata al circolo dei carrettieri che partecipa all'organizzazione del tradizionale corteo e sarebbe proseguita in un secondo momento in contrada Principe.

Qui poi la lite è degenerata fino a quando il 27enne ha deciso di sparare, puntando per sbaglio l'arma contro il padre. Alle due persone affrontate, i D'Angela addebitavano anche la responsabilità di un incendio doloso avvenuto durante l'estate in uno dei terreni gestito da padre e figlio. Il confronto è proseguito a parole fino al momento della sparatoria. Il proiettile esploso dal 27enne non ha raggiunto il bersaglio al quale mirava, ma ha ferito alla coscia sinistra suo padre, recidendo l'arteria femorale.

D'Angela è morto dissanguato nonostante il tentativo del figlio di salvarlo, trasportandolo all'ospedale Giannuzzi di Manduria.

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