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Sospeso nel vuoto per 8 ore in piena notte: alpinista salvato nella notte sul Monte Bove, ad Ancona

Un alpinista di Ancona è stato salvato all’alba dopo essere rimasto sospeso nel vuoto per 8 ore sul Monte Bove, nei Sibillini. Era precipitato per 15 metri durante una scalata con la compagna. Il salvataggio è avvenuto grazie a un intervento congiunto di CNSAS, Vigili del Fuoco ed elicottero militare.
A cura di Biagio Chiariello
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Intervento di questa notte sul Monte Bove (Fonte foto: Soccorso Alpino e Speleologico Marche)
Intervento di questa notte sul Monte Bove (Fonte foto: Soccorso Alpino e Speleologico Marche)

È rimasto appeso nel vuoto per oltre otto ore, ferito e in piena notte, su una parete del Monte Bove, nel cuore dei Sibillini, nelle Marche. Un alpinista di Ancona è stato tratto in salvo all’alba dopo un intervento delicatissimo che ha visto impegnati il Soccorso Alpino delle Marche, i Vigili del Fuoco e l’Aeronautica Militare. L’uomo, impegnato in un’arrampicata con la sua compagna – una trentenne, anche lei di Ancona – è precipitato per circa 15 metri lungo la parete della Quinta Piccola, nella zona centro-settentrionale del gruppo montuoso, riportando traumi alla testa, alle gambe e a un polso.

Provvidenziale la reazione della donna, che è riuscita ad attivare il sistema di sicurezza evitando conseguenze ancora più drammatiche. Dopo averlo messo in sicurezza, ha immediatamente dato l’allarme. Da quel momento è scattata una complessa macchina dei soccorsi: le squadre del CNSAS hanno raggiunto la zona insieme ai Vigili del Fuoco, mentre dal Centro Operazioni Aerospaziali dell’Aeronautica è decollato un elicottero HH-139B dell’83° Centro SAR del 15° Stormo.

Il velivolo ha trasportato due tecnici del Soccorso Alpino in vetta al Monte Bove, da dove si sono calati lungo la parete per raggiungere il ferito, mentre altre squadre avanzavano da terra. Le condizioni ambientali erano estremamente difficili: pareti instabili a causa del sisma del 2016 e oscurità totale.

Una volta localizzati, la donna è stata calata alla base della parete e accompagnata in sicurezza al parcheggio. L’uomo, invece, è stato stabilizzato sul posto e recuperato tramite una lunga verricellata con l’ausilio di un tecnico CNSAS. Dopo essere stato affidato ai sanitari della Croce Rossa Italiana, è stato trasportato in ospedale.

Un intervento estremo, reso possibile dalla sinergia tra forze diverse e dalla tempestività dei soccorsi. Il tutto si è concluso con un salvataggio al limite, dopo otto ore sospeso nel vuoto e una lunga notte di paura sulla roccia.

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