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“Sono favorevole al vaccino ai bambini”: cosa ha detto davvero Crisanti

“Lasciamo stare i bambini, non sono adulti in miniatura”. Il titolo di un’intervista di Crisanti, sul tema del vaccino ai bambini della fascia 5-11 anni, fa discutere. A chiarire è stato lo stesso professore.
A cura di Biagio Chiariello
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Ha fatto discutere l'intervista rilasciata da Andrea Crisanti, sul tema del vaccino ai bambini della fascia 5-11 anni, dal titolo: ‘Lasciamo stare i bambini, non sono adulti in miniatura'. Il professore ordinario di microbiologia all'Universita di Padova ha voluto quindi chiarire: "Non ho fatto io il titolo. L'articolo dice chiaramente che la mia posizione è favorevole al vaccino per i bambini. Ho detto che pensavo, e sono tuttora convinto, che il modo migliore per convincere le mamme italiane a vaccinare i propri bimbi è aspettare il risultato di un milione di vaccinati negli Stati Uniti, è molto semplice", ha  detto a Omnibus su La7.

Quindi ha spiegato: "L'argomentazione relativa al fatto che i bambini non sono adulti in miniatura è legata al fatto che alcuni hanno fatto riferimento a 4 miliardi di dosi somministrate sugli adulti: non vuol dire niente, questo non ci esenta" dalla necessità "di acquisire dati conclusivi sui bambini, che appunto non sono adulti miniatura". I bambini, aggiunge Crisanti, "hanno una fisiologia completamente diversa, rispondono in maniera diversa alle malattie, hanno un sistema immunitario diverso e devono sviluppare la maturità sessuale. Non sto dicendo cose campate in aria, penso che nessun medico sia in grado di confutare questa affermazione".

“I dati che valgono per gli adulti – dichiara – non possono essere applicati per analogia anche a loro. Pfizer ha condotto uno studio su 2000 bambini e fra un mese avremo dati su un milione di vaccinati in Usa e Israele: sarebbe stato meglio aspettare”.

Quanto alle critiche per aver espresso in tv questi dubbi, Crisanti afferma che “la libertà esiste se la si esercita. Si può criticare la religione e la Costituzione, ma l’Aifa e l’Ema no? Anche sul long Covid fra i più piccoli – aggiunge – si tirano cifre a caso”.

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