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La morte di Sissy Trovato Mazza

Sissy Trovato Mazza: a che punto sono le indagini sul caso

Un passaggio di testimone tra avvocati, due perizie ultimate e un esame, fondamentale, del quale non si hanno notizie, quello sulle celle telefoniche. L’avvocato Girolamo Albanese ci spiega a che punto sono le indagini sulla morte di Sissy Trovato Mazza, uccisa lo scorso 12 gennaio da un colpo di pistola alla testa.
A cura di Angela Marino
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Che fine ha fatto il caso di Sissy Trovato Mazza? Sono passati tre mesi dalla morte della agente penitenziaria di 29 anni e più di sei dal decreto del gip di Venenzia, Barabara Lancieri che, scongiurando l'archiviazione, concedeva altri 120 giorni di proroga alle indagini. Nulla però, sembra muoversi all'orizzonte, eccetto un passaggio di consegne, che ha visto l'avvocato Fabio Anselmo lasciare il caso e l'avvocato Girolamo Albanese, nuovo legale del papà di Sissy, avvicendarsi al fianco della civilista Mariella Sicari. "La proroga di indagine è ormai scaduta a febbraio, ma non abbiamo avuto notizie dalla Procura – dice l'avvocato Albanese a Fanpage.it – è normale in certi casi, i tempi sono solo indicativi e siamo fiduciosi che presto avremo aggiornamenti. Ovviamente per noi sarebbe auspicabile un cambio del titolo di reato, da istigazione al suicidio a omicidio a carico di ignoti o addirittura a omicidio a carico di un singolo indagato".

Cosa dicono la pistola e il computer

Due perizie sono state ultimate, quella sul computer della poliziotta, che ha certificato che la macchina non è stata manomessa e quella sulla pistola che ha esploso il colpo mortale nell'ascensore dell'ospedale di Venezia. Quest'ultima, a cui ha partecipato per conto della famiglia la genetista, Anna Barbaro, ha messo in evidenza soltanto tracce ematiche riconducibili alla stessa Sissy, anche a causa, come spiegato dalla consulente, dell'azione corrosiva esercitata sull'arma dal cianoacrilato, usato all'indomani dei fatti per rilevare impronte, salvo poi scoprire che erano state cancellate.

E le celle telefoniche?

Grande assente nelle indagini l'accertamento richiesto della famiglia per le celle telefoniche nella zona dell'ospedale di Venezia e disposto dal Gip il 30 ottobre 2018 nell'ultimo giorno utile per l'esame (le celle hanno una scadenza di due anni dal giorno interessato, scadenza che ricadeva 1 il novembre 2018, ndr). "Anche riguardo alle celle (per le quali era stato richiesto un controllo specifico per l'ex compagna di Sissy, ndr), siamo in attesa – ha confermato l'avvocato Albanese – ma stiamo ugualmente lavorando alle indagini difensive con i nostri consulenti. Sotto esame abbiamo messo la dinamica del colpo di pistola, in quanto, così come ricostruita dalla perizia balistica, non ci sembra convincente".

Il tempo dell'attesa

Intanto il Ministero della Giustizia ha concluso l'indagine interna disposta nel carcere della Giudecca, dove lavorava Sissy, per verificare quanto da lei stessa segnalato sui rapporti sconvenienti tra agenti e detenute e sull'ostilità che le sue colleghe le mostravano da quando aveva riportato tali segnalazioni alla direzione. Anche in questo caso l'ispezione non avrebbe rilevato elementi utili alle indagini per la sua morte. È il tempo dell'attesa, dunque, che a Taurianova, nella città natale di Sissy, viene riemepito dai suoi concittadini e amici del comitato civico ‘Sissy la Calabria è con te' per organizzare iniziative in memoria dell'agente.

La promessa

"Il giorno del compleanno di Sissy, il prossimo 10 giugno, sfileremo in strada per ricordare Sissy e la sua morte – dice Jo Pinto – vicepresidente del comitato – che per la prima volta organizza l'iniziativa fianco a fianco con l'amministrazione cittadina. "Anche noi siamo in prima linea per la ricerca della verità – dice il primo cittadino, Fabio Scionti – per questo abbiamo deciso, dopo due anni di ‘incomprensioni' di sostenere il comitato civico. Non dimenticheremo l'agente Sissy".

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