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Si uccide con una coltellata nel suo bar: “Disperato per i debiti, doveva restituire 50 mila euro”

Sebastiano Ibba, 64enne, si è tolto la vita nel suo stesso bar di via San Secondo 73 a Torino: secondo alcuni conoscenti era disperato a causa dei debiti.
A cura di Biagio Chiariello
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Si chiamava Sebastiano Ibba aveva 64 anni e dall’estate del 2021 era il titolare del bar Parisienne di via San Secondo 73, in quel di Torino. Il suo cadavere è stato trovato proprio nel locale dall'ex moglie. Aveva un coltello conficcato in pancia. Sul caso stanno indagando i carabinieri della compagnia San Carlo e del nucleo investigativo del comando provinciale locale.

Stando a quanto accertato dagli inquirenti, l'uomo si sarebbe suicidato perché oberato dai debiti. Un po' perché "rilevare un locale nel bel mezzo del Covid non è stata una buona idea", come hanno ammesso alcuni clienti, un po' perché il fatto che la zona del quartiere Crocetta non fosse in grado di garantire chissà quale numero di clienti, il bar non ha mai ingranato come Ibba aveva sperato. E subito sono arrivati i problemi economici.

“Spesso si lamentava dei debiti, delle cambiali. Pochi giorni fa mi aveva detto che doveva restituire 50 mila euro” racconta un'amica. “Se li era fatti prestare per aprire il bar”.

Ibba non era estraneo a questo lavoro: per anni era stato titolare del Piccolo Ristoro di zona Parella, diventando una figura ben conosciuta. Poi l’approdo al bar in San Secondo. "Sfortunatissimo: subito dopo l’inaugurazione, sono iniziati attorno al palazzo i lavori di rifacimento della facciata, per via dei superbonus. Per un po’ di mesi le impalcature hanno nascosto le vetrine del bar. Una catena di sventure" spiega ancora.

“Addio” avrebbe scritto il 64enne in un biglietto, “grazie per quello che hai fatto per me”, indirizzato alla sua ex compagna. La donna, appena arrivata ha trovato la saracinesca del bar semiaperta, e ha fatto la drammatica scoperta: il barista immerso in una pozza del suo stesso sangue, immobile nella sala ordinata del bar: l’intervento del personale medico del 118, purtroppo, è risultato inutile.

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