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Sfruttavano imprenditori in crisi per il covid con prestiti a usura: 5 arresti a Catanzaro

Nel mirino esercenti, ristoratori, artigiani, e piccoli imprenditori a cui venivano offerti prestiti con tassi d’interesse mensile compresi tra il 10% e il 20% del capitale.
A cura di Antonio Palma
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Sfruttando la crisi economica in cui erano piombati molti imprenditori colpiti dall'emergenza covid, hanno proposto prestiti usurai con interessi da capogiro stringendo un laccio ancora più terribile sui malcapitati. Queste le accuse nei confronti di 5 persone arrestate nelle scorse ore dai carabinieri della Compagnia di Sellia Marina, in provincia di Catanzaro, per il reato di usura. L'indagine era partita nel 2020 a seguito della denuncia presentata nel febbraio di quell'anno da una delle persone sottoposte ad usura. L'uomo, con problemi economici provocati dall'incidenza del Covid, aveva riferito alle forze dell'ordine di avere ricevuto un prestito con un tasso di interesse mensile pari al 13.75% dell'importo finanziato.

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Gli accertamenti investigativi hanno individuato cinque persone accusate ora di usura in concorso, estorsione ed esercizio abusivo dell'attività finanziaria, con l'aggravante del metodo mafioso. Nei loro confronti i carabinieri della compagnia di Sellia Marina hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di applicazione di misura cautelare della custodia in carcere e degli arresti domiciliari, emessa dal Gip presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica-Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. Nel corso delle indagini gli inquirenti infatti hanno scoperto che gli stessi soggetti erano al centro di  ulteriori presunte vicende di prestiti usurari ai danni di altri commercianti e imprenditori della zona di Cropani, centro ricco di attività economiche in provincia di Catanzaro, che attraversavano un momento di difficoltà economica, aggravata ulteriormente dall'emergenza covid. Nel loro mirino esercenti, ristoratori, artigiani, e piccoli imprenditori a cui offrivano prestiti con tassi d'interesse mensile compresi tra il 10% e il 20% del capitale.  Se i soldi non venivano restituiti scattava la forza dell'intimidazione.

Relazione Antiracket: "Crisi alimentata da pandemia ha inciso pesantemente su imprese"

"Nel 2021 la crisi economica, alimentata sensibilmente dalla pandemia da Covid­19, purtroppo, ancora in atto, ha messo a rischio molti e consolidati progetti di vita, incidendo pesantemente sul mondo imprenditoriale e colpendo anche attività commerciali e artigianali storiche.  Nel contempo, la crisi ha consentito anche la nascita di nuove modalità imprenditoriali e l’implementazione di quelle già esistenti: si pensi, a titolo esemplificativo, al “boom” del settore dell’ “e­commerce” e alla ristorazione “porta a porta”. Sono questi i modelli di impresa ai quali gli imprenditori hanno cercato di adeguarsi, spesso trovandosi anche in difficoltà per i relativi costi aziendali da sostenere". Lo spiega la relazione annuale del Commissario per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura. La Struttura Commissariale "ha reagito alla crisi in atto, intensificando le proprie attività istituzionali e facendo fronte alle difficoltà logistiche dovute alle contingenze grazie ad un deciso incremento delle modalità di lavoro a distanza".

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