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Covid 19

Sette mesi tra la vita e la morte a causa del Covid: ora il 56enne Ali torna finalmente a casa

Dopo sette mesi trascorsi tra la vita e la morte in ospedale, Ali Sakallioglu è guarito dal Covid-19 e ha potuto finalmente fare ritorno a casa. Aveva contratto la malattia a marzo e le sue condizioni erano peggiorate ad aprile. A causa del suo diabete di tipo 1, il virus gli ha causato l’infarto, un ictus e un grave collasso ai polmoni. Tutte e tre le volte è riuscito però a sopravvivere e ora si è ricongiunto alla sua famiglia.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Ali Sakallioglu (foto da Facebook)
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Ali Sakallioglu, tassista di 56 anni, ha trascorso 222 giorni in ospedale a causa del Coronavirus. Nel Regno Unito sono morte oltre 50.000 persone a causa del contagio e della prima politica di gestione dell'epidemia che mirava al raggiungimento dell'immunità di gregge. Lo stesso Ali ha visto tantissime persone morire durante la sua degenza e dopo un lungo periodo di ricovero è riuscito finalmente a guarire e tornare a casa. In ospedale, l'uomo ha avuto un infarto, un ictus, un grave collasso ai polmoni e sepsi. Tre volte la sua famiglia ha ricevuto la terribile chiamata dei medici che davano ad Ali poche chance di sopravvivere, eppure ce l'ha fatta tutte le volte. 

Adesso è tornato nella sua abitazione di Londra dove i familiari lo stavano aspettando per una festa. "Possiamo combattere il Covid insieme – ha dichiarato il tassista-. La Gran Bretagna può farcela". Subito dopo ha esortato le persone a rispettare le restrizioni imposte dal governo, in modo da poter "mandare a casa questo virus in taxi". Ali, che ha il diabete di tipo 1, ha sviluppato i sintomi del Covid a fine marzo. Subito si è isolato, istruito dall'111. Quando i sintomi sono peggiorati a inizio aprile, è stato ricoverato in ospedale e gli è stato assegnato un ventilatore per tenerlo in vita.

Le complicazioni per lui, però, erano appena iniziate. Dopo l'infarto, è stato trasferito al King's College Hospital per un intervento chirurgico. Lì ha trascorso tre mesi in coma indotto ed è poi stato trasferito in una casa di cura per la riabilitazione. Ha dovuto infatti riprendere a camminare e il suo è stato un percorso che descrive come durissimo. Adesso però spera di poter tornare a lavorare come tassista e si fa portavoce della necessità di seguire in Inghilterra tutte le disposizioni necessarie per evitare il contagio.

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