“Sesso o soldi in cambio di esami superati”. Il disegno criminoso del prof che si definiva ‘Eurostar’

Il professor Fabrizio Volpe, docente di Diritto civile all'Università di Bari, è stato condannato a cinque anni di reclusione per induzione indebita a dare o promettere utilità. Secondo il Tribunale, avrebbe abusato del suo ruolo accademico per proporre favori sessuali a una studentessa e, dopo il rifiuto, raggiunto con lei un accordo economico in cambio di agevolazioni negli esami. La sentenza, firmata dal giudice Ambrogio Marrone con i colleghi Alberto Mastropasqua e Angelica Passarella, chiarisce una vicenda processuale tenuta a porte chiuse e che ha avuto gravi ripercussioni sull'immagine dell'ateneo barese.
"Tre rose per tre esami"
Le motivazioni del verdetto descrivono un comportamento reiterato, mirato a ottenere vantaggi personali di natura sessuale o economica. Il Tribunale ha riconosciuto che l'approccio sessuale avvenuto nello studio del docente nel maggio 2014 è da considerarsi una tentata violenza sessuale, reato però prescritto. La studentessa non sarebbe stata costretta, secondo i giudici, ma avrebbe accettato l'accordo per calcolo personale: circa 300 euro per ogni esame superato, secondo quanto emerge dalle chat, riassunte con la formula "Tre rose per tre esami".
Nonostante la libera adesione al patto, il comportamento del docente è stato ritenuto gravemente scorretto. "Volpe era consapevole del carattere abusivo del suo comportamento", scrivono i giudici, sottolineando che non vi è mai stato un rapporto paritario tra docente e studentessa. Il professore avrebbe fatto leva sul suo potere accademico per convincere la ragazza a mostrarsi compiacente, promettendole vantaggi negli esami propri e di colleghi. Quando si prospettò un cambio di cattedra, la studentessa avrebbe insistito per ottenere quanto pattuito e Volpe le restituì parte del denaro.
Il "disegno criminoso" del prof che si definiva Eurostar
Tra le prove, le intercettazioni in cui Volpe si vantava del proprio potere e raccontava di altre studentesse, affermando che avrebbe potuto favorirle negli esami se fossero diventate sue amanti. In una conversazione definiva se stesso "un Eurostar" e sosteneva che una studentessa avesse perso un'opportunità importante rifiutando le sue avances. Il Tribunale ha rilevato come tali atteggiamenti configurassero un vero e proprio "disegno criminoso", volto a piegare la volontà delle studentesse mediante una pressione psicologica, sfruttando la propria posizione.
Durante il processo, Volpe si è difeso affermando di essere stato vittima della studentessa, sostenendo che fosse lei ad avergli proposto l'accordo e a non avere freni inibitori. Ma i giudici non hanno ritenuto credibile questa versione. "L'intensità del dolo si desume dalla determinazione del Volpe nell'abusare a lungo della propria funzione pubblica", scrivono le motivazioni, aggiungendo che anche gli assistenti di cattedra erano in posizione di sudditanza, con carriere dipendenti dalla volontà dell'imputato.
Il comportamento del docente è stato ritenuto intenzionalmente orientato a ottenere benefici personali. Le dichiarazioni della studentessa in aula hanno confermato che, nonostante l'accordo economico, Volpe insisteva con proposte sessuali, culminate nell'episodio del maggio 2014, quando la ragazza fu molestata nel suo studio privato.
Il professor Fabrizio Volpe condannato
Il Tribunale ha sancito anche l'interdizione perpetua dai pubblici uffici per Volpe e un risarcimento provvisionale di 30mila euro all'Università di Bari per il danno d'immagine subito. Altre due ipotesi di tentata violenza sessuale, relative a episodi simili, sono state dichiarate prescritte. L'ateneo ha avviato un procedimento disciplinare, disponendo una sospensione cautelare di dodici mesi dal servizio.
Nelle conclusioni, il Tribunale ribadisce che la studentessa non fu soggiogata da minacce dirette, come nel caso della concussione, ma la sua volontà fu condizionata dall'autoritarismo del docente. "La condotta del Volpe ha agito, alterandolo, nel processo volitivo della studentessa", si legge. L'influenza psicologica esercitata dal professore è risultata decisiva nel determinare la sua adesione all'accordo, seppur in assenza di costrizione vera e propria.