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Sequestrano telefonino del figlio a scuola, papà denuncia insegnante e preside: “Non ho potuto sentirlo”

I fatti sono avvenuti in un istituto della Vallagarina (Trentino). Il docente di religione riteneva che lo studente di 11 anni stesse disturbando la lezione. Ma la decisione ha scatenato la rabbia del genitore, che si è rivolto a un avvocato: “È una decisione Illegittima”
A cura di Biagio Chiariello
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Un alunno di 11 anni, lascia il telefonino accesso in classe, in una scuola della Vallagarina, in Trentino. Il prof, durante l'ora di religione, glielo sequestra dopo averlo sentito squillare. La restituzione avviene solo alcuni giorni dopo, scatenando la rabbia del padre che ha deciso di affidarsi a uno studio legale per procedere nei confronti del docente e della dirigente, in qualità di rappresentante della scuola media.

"Sequestro illegittimo" per il padre

"Dovevo sentire mio figlio e non è stato possibile", ha raccontato l'uomo a L'Adige.

”Le linee guida del ministero e il garante della privacy sostengono chiaramente che la scuola può proibire l'uso del cellulare ma non esercitare poteri coercitivi di perequistizione al fine di verificare il rispetto del regolamento, così come l'insegnante non può provvedere al sequestro” continua il padre dell'alunno.

In altre parole l'uomo ha ritenuto giusto il provvedimento di ‘sequestro momentaneo‘ dello smartphone del figlio, ma ha ritenuto "illegittima" la confisca prolungata dello stesso telefonino.

Cosa dice la legge

La circolare, firmata dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, contenente le indicazioni sull’utilizzo dei telefoni cellulari e di analoghi dispositivi elettronici nelle classi, dice: "È confermato il divieto di utilizzare il cellulare durante le lezioni, trattandosi di un elemento di distrazione propria e altrui e di una mancanza di rispetto verso i docenti, come già stabilito dallo Statuto delle studentesse e degli studenti del 1998 e dalla circolare ministeriale n. 30 del 2007″.

L'utilizzo del cellulare in classe non è contemplato dalla legge. Tuttavia non viene specificato come la scuola dovrebbe intervenire per far rispettare il divieto dell'uso agli studenti in aula. "Con la circolare, non introduciamo sanzioni disciplinari, ci richiamiamo al senso di responsabilità. Invitiamo peraltro le scuole a garantire il rispetto delle norme in vigore e a promuovere, se necessario, più stringenti integrazioni dei regolamenti e dei Patti di corresponsabilità educativa, per impedire nei fatti l’utilizzo improprio di questi dispositivi”.

Sempre nella circolare, si legge che "l’utilizzo dei cellulari e di altri dispositivi elettronici può essere ovviamente consentito, su autorizzazione del docente, e in conformità con i regolamenti di istituto, per finalità didattiche, inclusive e formative, anche nell’ambito degli obiettivi del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) e della “cittadinanza digitale”.

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