Sepolto da un mare di terra durante posa delle tubature del gas: muore operaio 58enne a Padova

Mercoledì 3 dicembre, alle prime ore del mattino, un intervento di routine in un cantiere di Ponte San Nicolò, alle porte di Padova, si è trasformato nell'ennesima tragedia sul lavoro. Nicola Pagan, operaio di 58 anni residente a Piove di Sacco e dipendente della ditta Romanato Scavi con sede a Brugine, è morto dopo essere stato travolto da una massa di terra all’interno di uno scavo per la posa di tubature dell’acqua e il rifacimento delle fognature in via Primo Levi.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, l'uomo stava lavorando nello scavo quando il terreno, smosso poco prima durante le operazioni di scavo, ha ceduto investendolo dalla vita in giù. I colleghi, accorsi immediatamente, hanno cercato di liberarlo mentre il personale del Suem 118 giungeva sul posto. Purtroppo, nonostante i soccorsi tempestivi, l’operaio si è sentito male i soccorsi si sono rivelati inutili. La dinamica precisa dell’incidente è ora oggetto di accertamenti approfonditi, con particolare attenzione al ruolo di un altro lavoratore alla guida di una ruspa, che potrebbe aver avuto un malore al momento dell’incidente.
Il cantiere è stato subito posto sotto sequestro e la Procura della Repubblica di Padova ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, disponendo l’autopsia sulla salma. Gli accertamenti coinvolgono anche lo Spisal dell’Azienda Ulss 6 Euganea, che dovrà verificare le condizioni operative, le procedure di sicurezza e eventuali responsabilità nel tragico episodio.
La morte di Pagan ha suscitato profondo cordoglio nella comunità locale. Il sindaco di Ponte San Nicolò, Gabriele De Boni, ha espresso la sua vicinanza alla famiglia, ai colleghi e a tutti coloro che conoscevano il lavoratore: "Ogni vita spezzata sul luogo di lavoro è una ferita per l’intera comunità. Il lavoro deve essere sempre un luogo di dignità e sicurezza, mai di rischio estremo. Siamo vicini ai familiari e ci impegneremo a promuovere una cultura della prevenzione e della sicurezza che sia concreta e condivisa da istituzioni, imprese e lavoratori".
Anche le organizzazioni sindacali hanno espresso la loro indignazione e dolore. La Cgil di Padova, tramite il segretario confederale Marco Galtarossa, ha sottolineato come la tragedia rappresenti "l’ennesima morte sul lavoro nella nostra provincia", definendo l’episodio "non una fatalità, ma una strage quotidiana". I dati, ha ricordato Galtarossa, parlano chiaro: a livello nazionale muoiono in media tre lavoratori al giorno, e la provincia di Padova si conferma tra le più colpite del Veneto. "L’amarezza è insopportabile, ma deve trasformarsi in indignazione e azione. È urgente potenziare gli organici dello Spisal, garantire formazione reale e introdurre sanzioni severe per le aziende che non rispettano le norme", ha aggiunto, annunciando lo sciopero generale del 12 dicembre per chiedere sicurezza nei luoghi di lavoro.