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Sentenza Mondadori, Marina Berlusconi e il centrodestra attaccano i giudici

Dopo la sentenza di condanna della Corte d’Appello, la presidente Fininvest e tutto il centrodestra lamentano una disuguaglianza davanti alla legge e parlano di sentenza politica. Il gruppo De Benedetti ribatte che la sentenza è completamente estranea all’attualità politica.
A cura di Antonio Palma
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Marina e Silvio Berlusconi

Per i giudici della Corte d’Appello Silvio Berlusconi è corresponsabile con la Fininvest nella corruzione dei giudici del caso Mondadori, e la Cir subì un danno diretto e non solo una perdita di chance come sentenziato in primo grado. Queste sono alcune delle motivazioni che accompagnano la sentenza che obbliga la Fininvest a pagare 560 milioni al gruppo Cir.

Silvio Berlusconi, dopo le sicurezze dei giorni scorsi, quando si diceva convinto di essere assolto, non ha rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale, lo ha sostituito la figlia Marina, presidente della Mondadori, che ha usato parole e toni che non si discostano molto da quelle utilizzate dal padre, negli anni scorsi, di fronte ai giudizi sfavorevoli dei giudici. Marina Berlusconi ha parlato di aggressione contro il padre, di cifra spropositata, di sconfitta della giustizia e di quanti credono che in Italia esiste una giustizia imparziale e giusta, concludendo “è indiscutibile che questo attacco abbia come principali protagonisti una parte della magistratura, e della magistratura milanese in particolare, e il gruppo editoriale che fa capo a Carlo De Benedetti”.

E’ stato solo l’inizio di un nuovo attacco contro la magistratura italiana, le hanno fatto eco, infatti, tutti i fedelissimi del centrodestra, da Bondi, a Stracquadanio, da La Russa a Capezzone che hanno parlato di disegno politico di una magistratura militante, di un attacco politico iniziato molti anni fa che vede protagonisti i magistrati comunisti. Tutti invocano istituzioni internazionali per verificare l’amministrazione della giustizia in Italia. Non è servito a nulla quindi l’invito a non buttarla in politica fatto questa mattina da Di Pietro.

La presidente di Fininvest e del gruppo Mondadori, ha annunciato immediato ricorso in Cassazione dichiarando “neppure un euro è dovuto da parte nostra”. A supportare la presidente della Mondadori è arrivato l’avvocato di famiglia, l’onorevole Niccolò Ghedini, “la Cassazione annullerà questa sentenza” sono state le sue parole, aggiungendo “è la riprova che a Milano è impossibile celebrare un processo che veda l’applicazione delle regole del diritto quando vi è anche indirettamente coinvolto il presidente Berlusconi. Se la Corte d'Appello non sospenderà l'esecutività della sentenza, tale prova sarà ancora più evidente".

La Cir dal suo canto non solo si è detta soddisfatta per la sentenza che riconosce al gruppo un giusto risarcimento per un danno enorme, ma ha soprattutto specificato che il giudizio sul caso Mondadori "riguarda una storia imprenditoriale ed è completamente estraneo all'attualità politica".

L’opposizione parla di dichiarazioni “eversive” di Marina Berlusconi e la Bindi fa notare come dopo questa sentenza è ancora più chiaro che la norma presente in finanziaria era “per un solo italiano e non per tutti gli italiani”. Anche per Carmelo Briguglio, di Fli, la sentenza dimostra come con la norma si volessero evitare gli effetti di questa sentenza, aggiungendo “la sentenza non è un fatto politico, ma dimostra che il nostro è ancora uno Stato di diritto” .

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