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Seimila euro in vestiti: il “dono” del Comune di Monteroni di Lecce al cardinale Semeraro

Fa discutere la delibera di giunta approvata dal Comune di Monteroni di Lecce in cui si destinano 6mila euro all’acquisto di vestiti per il cardinale Marcello Semeraro, originario della città pugliese. Monteroni a Sinistra attacca: “Quel dono è un insulto per le tante persone, lavoratori, disoccupati, donne e uomini che vedono le loro condizioni di disagio aggravate”.
A cura di Davide Falcioni
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Nel bel mezzo della più drammatica crisi economica dell'ultimo secolo il Comune di Monteroni, in provincia di Lecce, ha approvato una delibera di giunta che sta facendo molto discutere: ha infatti deciso di donare al Cardinal Marcello Semeraro, originario della città pugliese e fresco di nomina da parte di Papa Francesco, la bellezza di 6mila euro sottraendoli dal bilancio comunale. Si tratta, come si legge nella delibera, di un "dono" che vuole avere "una valenza simbolica e, al tempo stesso, non solo sia ben augurante e accompagni l’illustre Prelato in questo nuovo, impegnativo percorso pastorale, ma anche significhi promozione del nome della Città di Monteroni di Lecce a livello internazionale,  nonché valorizzazione della sua cultura e delle sue tradizioni e perseguimento di quelli che sono i fini istituzionali dell’Ente nell’ambito delle relazioni pubbliche con le autorità ecclesiastiche, dono che si ritiene potersi individuare nella fornitura di abbigliamento ecclesiastico cardinalizio”. Insomma, la giunta di Monteroni ha deciso di utilizzare 6mila euro del bilancio comunale per l'acquisto di vestiti per il cardinale.

La delibera di giunta di Monteroni
La delibera di giunta di Monteroni

La lettera al Cardinale: "Doni quei 6mila euro ai più poveri"

Il costosissimo regalo a Semeraro non è ovviamente passato inosservato e in molti si sono interrogati sulla sua opportunità in un periodo storico in cui sono in aumento le disuguaglianze sociali, e in cui anche Papa Francesco ha ripetutamente manifestato la sua vicinanza ai poveri. Per questo la lista "Monteroni a Sinistra” – sostenuta da Rifondazione Comunista e da altre associazioni della sinistra radicale – ha deciso di rivolgersi direttamente al cardinale con una lettera chiedendogli espressamente di riconvertire il generoso dono in  opere caritatevoli o destinate  al benessere dei monteronesi meno fortunati. “In questo periodo di forte difficoltà, un dono che abbia una valenza simbolica di seimila euro è un insulto per le tante persone, lavoratori, disoccupati, donne e uomini che vedono le loro condizioni di disagio aggravate; è una cifra che non ha niente a che vedere con l'immensa felicità della comunità, ma è una cifra che può essere spesa in altro modo, come Lei stesso avrà modo sicuramente di dire". Monteroni a Sinistra chiede quindi al cardinale "di intercedere e far si che questo esoso dono possa essere devoluto ad opere caritatevoli o al benessere dei monteronesi. Siamo anche sicuri che altri doni possono essere meno dispendiosi, ma più idonei. Siamo anche certi che alla giunta comunale non manchino le iniziative e che si troverà il modo di risparmiare per il benessere dei nostri concittadini, tutti provati dalla profonda sofferenza dettata da questo periodo di arresto economico e sanitario".

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