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“Sei gay”, 16enne deriso dagli amici. I genitori ricorrono ai carabinieri

La storia che arriva da Vicenza vede protagonista un ragazzo che, per i suoi atteggiamenti “diversi”, sarebbe stato preso di mira da alcuni amici tanto da spingerlo a chiudersi in casa. I genitori sono intervenuti con avvocato e forze dell’ordine.
A cura di Susanna Picone
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La storia che arriva da Vicenza vede protagonista un ragazzo che, per i suoi atteggiamenti, sarebbe stato preso di mira da alcuni amici tanto da spingerlo a chiudersi in casa. I genitori sono intervenuti con avvocato e forze dell’ordine.

Quella che arriva da Vicenza sarebbe l’ennesima storia di omofobia che si consuma soprattutto tra i banchi di scuola e che ricorda, anche se fortunatamente in questo caso non si è consumata alcuna tragedia, il recente fatto di cronaca avvenuto a Roma. Il protagonista è un giovane di 16 anni che, per i suoi modi di fare diversi da quelli dei suoi compagni di scuola, sarebbe stato oggetto di “scherzetti” che però, col tempo, lui non avrebbe retto più. La storia la racconta Il giornale di Vicenza che parla dell’ignoranza di quanti lo avrebbero etichettato come gay e lo avrebbero discriminato tanto da farlo sentire incompreso e malvoluto da tutti. Il risultato è che il 16enne vicentino non avrebbe più voluto metter piedi fuori di casa.

I carabinieri avrebbero convinto i ragazzi a cambiare registro – Secondo quanto scrive il quotidiano la vittima era considerato un “diverso” perché “un po’ introverso, amante di cantanti noti come omosessuali, che veste in maniera eccentrica e con gusti ritenuti femminili”. Aspetti per i quali avrebbe “meritato” tutto quello che poi avrebbe subito: dalle battutine un po’ pesanti ad altri scherzi a scuola, come per esempio – scrivono sul Giornale di Vicenza – quello di essere chiuso nel bagno delle donne, coi compagni che gli nascondevano riviste gay nello zaino o che lo deridevano di fronte agli amici della pallavolo. Quando questi “scherzi” sarebbero diventati ormai insostenibili sono intervenuti i genitori del 16enne che hanno denunciato gli “amici” del ragazzino ai carabinieri. Si tratta di cinque giovani che in caserma sarebbero stati convinti a “desistere” dalle vessazioni e a cambiare, dunque, registro.

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