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Covid 19

Scuole chiuse per emergenza Covid: dove si torna alla didattica a distanza regione per regione

Dove chiudono le scuole e si torna alla didattica a distanza? Dalla Campania alle Marche dalla Lombardia alla Toscana, ecco regioni, province e comuni dove le attività in presenza sono sospese a causa dell’emergenza Coronavirus e della circolazione delle varianti, tra zone rosse, arancione scuro e provvedimenti locali.
A cura di Ida Artiaco
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In Italia continuano ad aumentare i casi di Coronavirus, con alcune regioni in cui l'indice Rt ha superato la soglia di guardia di 1 e cresce la pressione sugli ospedali. In molti casi i focolai, legati alla circolazione delle nuove varianti, sono stati individuati in ambito scolastico, con un incremento sensibile dei contagi tra i giovani in età scolare che mai era stato segnalato nel corso della pandemia. Ecco perché a livello locale sono stati presi provvedimenti di chiusura delle scuole e ritorno alla didattica a distanza per arrestare la trasmissione del virus, nonostante il governo Draghi si sia detto già contrario ad un provvedimento nazionale. Ecco, allora, la situazione aggiornata regione per regione.

Si ricorda che per quelle in fascia arancione sono previste lezioni in presenza al 100% fino alla terza media e lezioni in presenza al 50% per le scuole secondarie di secondo grado, come per la zona gialla, dad solo per le zone rosse e arancione scuro, salvo provvedimenti locali.

Campania

La notizia è di pochi minuti fa: il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha annunciato che da lunedì 1 marzo chiuderanno le scuole di ogni ordine e grado. Si ritorna alla didattica a distanza anche alle medie e superiori. Si attende ora soltanto l'ordinanza regionale (dovrebbe essere la numero 6 del 26 febbraio 2021) che disporrà queste chiusure e che dovrà riportare anche le motivazioni precise per essere "a prova" di ricorso al Tar. Solo leggendo il testo si capirà se sono comprese anche scuola materna e dell'infanzia oltre a elementari medie inferiori e superiori.

Marche

Stop alle lezioni in presenza per tutte le scuole superiori delle Marche dal 27 marzo al prossimo 5 marzo per fermare il contagio da Covid-19, in particolare di quello collegato alle varianti. In provincia di Ancona invece, la più colpita dai contagi e con venti Comuni già in arancione, come Macerata, oltre alle superiori chiuderanno anche le seconde e terze classi delle scuole medie. "Lo abbiamo deciso per evitare scenari peggiori e in via precauzionale, per ridurre la diffusione del virus", è stato il commento via Facebook del governatore Francesco Acquaroli.

Toscana

Stop alle lezioni in presenza a Pistoia e Siena che domani, sabato 27 febbraio e per 9 giorni saranno zone rosse. Il presidente della Regione Eugenio Giani ha firmato le due ordinanze con le quali si dispongono provvedimenti restrittivi in tutti i comuni delle due province fino a domenica 7 marzo compresa in nome del "principio di precauzione" raccomandato dalle indicazioni tecnico-scientifiche contenute nelle disposizioni nazionali. Anche le scuole resteranno chiuse e si tornerà alla dad, mentre nel resto della regione si continuerà a osservare le regole previste per la zona arancione. Provvedimenti restrittivi anche nel comune di Cecina, in provincia di Livorno, da giovedì 25 febbraio fino a venerdì 5 marzo, con dad dalla seconda media, e in quello di Castiglione Fiorentino (Arezzo) dal 26 febbraio al 6 marzo. Scuole chiuse dall'1 al 6 marzo anche a Siena, così come stabilito dal sindaco con ordinanza appena firmata.

Emilia Romagna

In Emilia Romagna via alla didattica a distanza al 100% dalla scuola primaria dal 25 febbraio all’11 marzo nei 14 comuni della Ausl di Imola e quelli confinanti in provincia di Ravenna che sono attualmente in zona arancione scuro. I comuni interessati sono quelli di Imola, Castel San Pietro, Medicina, Mordano, Castel Guelfo, Dozza, Casalfiumanese, Fontanelice, Borgo Tossignano, Castel del Rio oltre a quelli confinanti in provincia di Ravenna ovvero Bagnara di Romagna, Conselice, Massa Lombarda e Riolo Terme. Stesso discorso vale per l'area metropolitana di Bologna, in zona arancione scuro dal 27 febbraio: qui le scuole saranno chiuse da lunedì 1 marzo per due settimane (ad eccezione della scuola dell’infanzia e dei nidi).

Bolzano

In tutta la Provincia Autonoma di Bolzano, dove è in vigore il lockdown, le scuole di ordine e grado torneranno alla modalità della didattica a distanza. Nei quattro comuni interessati dalla variante sudafricana, ovvero Merano, Rifiano, San Pancrazio e Moso in Passiria, la didattica a distanza è prevista fino al 7 marzo.

Molise

Il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, ha sospeso le attività didattiche in presenza degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, pubblici, parificati, paritari e degli asili nido pubblici e privati, fino al prossimo 28 febbraio. Tale provvedimento è stato poi prorogato sino al 7 marzo.

Liguria

Scuole chiuse in Liguria nei comuni di Sanremo e Ventimiglia che sono stati dichiarati zona rossa dal 24 febbraio al 5 marzo.

Lombardia

Le scuole restano chiuse in Lombardia nelle zone arancione ‘rafforzate’ della provincia di Brescia e nei comuni di Viadanica, Predore San Martino, Sarnico, Villongo, Castelli Calepio, Credaro e Gandosso in provincia di Bergamo e Soncino in provincia di Cremona. La proroga della zona rossa a Bollate (Milano), Viggiù (Varese) e Mede (Pavia) è ufficiale, per cui si torna alla dad anche qui fino al 3 marzo 2021, salvo ulteriore proroga.

Lazio

Nel Lazio stop alla didattica in presenza nei comuni zona rossa di Colleferro, Carpineto Romano, Torrice e Monte San Giovanni Campano.

Sicilia

Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha disposto la zona rossa per due comuni della provincia di Palermo, San Cipirello e San Giuseppe Jato. Sono pertanto sospese sino all’11 marzo tutte le attività scolastiche in presenza. Ma scuole chiuse per troppi casi Covid anche a Enna, da sabato 27 febbraio fino al 13 marzo così come annunciato dal sindaco.

Sardegna

Stop alla didattica in presenza nel Comune di San Teodoro, zona rossa. Allarme anche a Budoni dove, dopo il caso di un minore risultato positivo alla variante inglese, il sindaco Giuseppe Porcheddu ha disposto la chiusura di tutte le scuole, fino a nuovo ordine, £per tutelare la salute dei docenti e degli alunni e del personale Ata".

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