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Covid 19

Scuola: “Io studentessa sorda penalizzata dalla didattica online: Italia pensa anche a me”

Noemi, studentessa sorda di Catania ha scritto a Fanpage.it per segnalare le gravi difficoltà che sta incontrando nella didattica a distanza adottata dopo la chiusura delle scuole per l’emergenza Coronavirus. “Le traduzioni nella Lingua dei segni non sono disponibili: devo accontentarmi di leggere il labiale, quando è possibile. Non ho diritto anche io, come gli altri, a continuare a studiare?”.
A cura di Redazione
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Noemi, studentessa sorda di Catania ha scritto a Fanpage.it per segnalare le gravi difficoltà che sta incontrando nella didattica a distanza adottata dopo la chiusura delle scuole per l'emergenza Coronavirus:

Mi chiamo Noemi Magro, ho 17 anni e vivo a Catania. Sappiamo bene quello che sta succedendo nel nostro Paese in questo periodo… ogni mattina mi alzo con il pensiero delle lezioni online… un peso enorme per me poiché hanno sospeso il servizio di assistenza alla comunicazione; ogni giorno devo stare dietro a uno schermo a sforzarmi di leggere il labiale dei professori che viene interrotto costantemente a causa della scarsa connessione e quindi di conseguenza perdo anche il filo della lezione… e quindi scarabocchio il diario in attesa che il tempo passi in fretta…d’altronde è questo che faccio a scuola dato che l’assistenza alla comunicazione non è a tempo pieno…per poi vedere in chat gli audio vocali, quegli audio che mi spezzano il cuore…che mi fanno sentire esclusa dal resto della classe… ogni mattina dalle 8:20 alle 13:20 comincio a rimboccarmi le maniche pronta a lottare per avere un po’ di rispetto nei confronti di me stessa, per avere maggiore accessibilità poiché dico sempre che l’accessibilità non è un’opzione ma un diritto… com’è possibile che ci dobbiamo muovere noi, che dobbiamo sudare per avere alla fine solo i nostri diritti?

La maggior parte delle volte riesco a ricevere la traduzione scritta e completa di questi audio grazie ai miei compagni che fanno di tutto per rendermi partecipe e grazie alla mia insegnante di sostegno… eppure vorrei tanto ricevere le comunicazioni per iscritto direttamente dai professori.Non mollerò mai perché so che farò valere i miei diritti e perché so che il mio obiettivo è essere una brava studentessa nonostante gli ostacoli scoraggianti.  Come me, stanno lottando anche molti altri sordi e si sa che l’unione fa la forza e che quindi uniti vinceremo.  Sono tanti gli ostacoli imposti a noi sordi… volete sapere un altro problema che stiamo affrontando? La mancanza di accessibilità anche in merito alle comunicazioni date dalle autorità sulla situazione del Coronavirus senza l’interprete della Lingua dei Segni Italiana (LIS) e senza l’inserimento dei sottotitoli.

L’associazione che tutela noi sordi, ENS (Ente Nazionale Sordi) ha provveduto per quanto riguarda il Governo.  Ancora nulla abbiamo ottenuto dalla Regione Sicilia e dal presidente Nello Musumeci e ogni giorno li inondiamo di lettere nella speranza che attivino il servizio per noi sordi.  Quindi voi ovviamente sarete più informati di noi…si…eppure anche io sono una cittadina e ho il diritto di sapere quanto voi… tanta amarezza!!!A fine giornata chiedo alle mie sorelle più piccole, anche loro sorde, “Com’è andata la giornata oggi, desiderate tanto capire le lezioni come tutti gli altri vero?” ricevendo come risposta dei cenni d’assenso.  A fine giornata chiedo ai miei nonni “Novità sul Coronavirus?” ricevendo come risposta “Non sappiamo tutto sulla situazione della nostra regione e della nostra città nipotina mia… non siamo così tecnologici e anche se mettiamo la TV ferma sul telegiornale cerchiamo di capire qualcosa osservando le immagini che scorrono, i titoli in basso, ma non sappiamo darti le informazioni che desideri, capisci?”  Ecco la mia storia.  Noi sordi nel nostro piccolo mondo siamo una grande comunità.

Abbattiamo insieme le barriere della comunicazione, aiutateci, italiani.

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