Scontri a Torino tra polizia e manifestanti contro lo sgombero di Askatasuna: usati idranti e lacrimogeni

Scontro tra manifestanti e forze dell’ordine durate il corteo di protesta per lo sgombero di Askatasuna. Ci sono state cariche con manganellate da parte della polizia e bastonate da parte dei manifestanti.
A cura di Giorgia Venturini
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Momenti di tensione Torino. Qui è in corso uno scontro tra manifestanti e forze dell'ordine durate il corteo di protesta per lo sgombero di Askatasuna. Stando alle prime informazioni su quanto sta accadendo, un gruppo di persone incappucciate in testa alla manifestazione ha cercato di sfondare il cordone della polizia lanciando bottiglie e oggetti. La risposta delle forze dell'ordine non è tardata ad arrivare: hanno risposto con idranti e lacrimogeni. Non solo: ci sono state cariche con manganellate da un lato e bastonate da parte dei manifestanti.

Il corteo organizzato a Torino si sarebbe fermato dinanzi alla chiesa Gran Madre: qui un gruppo di manifestanti ha raggiunto gli scalini della chiesa sventolando bandiere tra cui quella dei No Tav. I manifestanti hanno dichiarato: "La casa dell'Askatasuna sono le strade, le lotte. Chi alza la testa e la voce fa paura, ma noi non abbiamo paura di fare paura. È il momento di costruire quello che noi chiamiamo il contropotere, solo così potremo avere una vita decente in questo mondo che stanno distruggendo sotto i nostri occhi".

Su Facebook il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini è intervenuto sugli scontri: "Da una parte donne e uomini in divisa, che difendono la legalità. Dall'altra parte i soliti violenti, figli di papà frustrati e falliti, che oggi hanno mandato sette agenti all’ospedale. Lo sgombero di Askatasuna è solo l’inizio. Ruspe sui centri sociali covi di delinquenti".

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Gli scontri arrivano due giorni dopo lo sgombero del centro sociale Askatasuna di Torino: il 18 dicembre è stato posto sotto sequestro della polizia, dopo una perquisizione collegata all'inchiesta sugli assalti alle Ogr, a Leonardo e alla sede del quotidiano La Stampa avvenuti mesi scorsi durante le manifestazioni pro Palestina nel capoluogo piemontese. Il ministro degli Interni Matteo Piantedosi aveva dato così la notizia: "Sgomberato il centro sociale Askatasuna di Torino. Dallo Stato un segnale chiaro: non ci deve essere spazio per la violenza nel nostro Paese".

Il vicepremier Antonio Tajani ha aggiunto ora: "Io penso che la legge debba essere sempre rispettata. Quando si vìola la legge lo Stato ha il dovere di farla rispettare e il ministro dell'Interno Piantedosi ha fatto rispettare la legge". Intervenendo sugli scontri di oggi. 20 dicembre: "Tanti di questi (manifestanti, ndr) sono figli di papà che la prendono con i figli del popolo, come diceva Pasolini, e così non va bene".

A commentare gli scontri è stato anche Paolo Zangrillo, ministro della pubblica amministrazione: "Siete gli stessi che non molti decenni fa portarono il terrore nelle nostre strade, ma stavolta fidatevi, non ci riuscirete. Siete gli stessi, voi di Askatasuna, avete le stesse facce da figli di papà, buona razza non mente. Avete gli stessi occhi cattivi. E guardate negli occhi quella brava gente, ragazze e ragazzi delle Forze dell'Ordine che cadono feriti, che rischiano la vita per le vostre schifose fantasie rivoluzionarie. La Democrazia, chi governa, Forza Italia e io stiamo con le Forze dell'Ordine. I torinesi stanno con lo Stato non con l'antiStato. Ascoltate, tra una vostra schifezza e l'altra, cosa dice e scrive la brava gente di voi".

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