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Schettino promette “verità sconvolgenti. Mi chiederete tutti scusa”

Il comandante del Costa Concordia si è fatto intervistare dal Giornale. Ha detto che sta per pubblicare un libro con la sua versione dei fatti su quella notte all’ombra del Giglio in cui sono morte 32 persone: “Tirerò fuori ciò che in molti non vogliono venga alla luce”.
A cura di Biagio Chiariello
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Il naufragio della Costa Concordia è legato inesorabilmente al nome dell'ex comandante Francesco Schettino. Agli occhi dell'opinione pubblica (ma anche e sopratutto degli ambienti giudiziari) sarebbe lui il colpevole principale della morte di quelle 32 persone nelle acque all'ombra del Giglio. Ma Schettino non ci sta a passare dalla parte di "capitan codardo" e in un'intervista al Giornale annuncia «prove e carte nascoste» che racconterebbero un'altra verità per cui poi tutti «dovranno chiedere scusa».

Non accetto più di essere massacrato con menzogne infamanti. E siccome hanno parlato tutti e in tanti hanno distorto la realtà, adesso parlerò io. Sto scrivendo un libro, e senza fare sconti a nessuno tirerò fuori ciò che non vogliono venga alla luce».

E Schettino da' già un ricco antipasto in merito a quelle presunte verità contenuti nel volume: «le prove snobbate, le carte nascoste, le registrazioni integrali divulgate in modo volutamente parziale o capzioso come quello del "torni a bordo c..zo». Proprio quella telefonata gli è parsa un po' «sospetta». Nessuno, dice «ha fatto caso che quel celebre file venne fatto uscire proprio in coincidenza della decisione del Gip sul mio arresto». Insomma, punti di vista differenti da quelli al vaglio della Procura di Grosseto, testimonianze che l'ex comandante dovrà sicuramente rendere di fronte ai magistrati nell'ambito del processo che lo vede imputato delle accuse di omicidio plurimo colposo, abbandono della nave e disastro ambientale.

Proprio sull'abbandono nave, Schettino ha parecchio da dire:

Potevo scegliere se morire da stupido schiacciato dalla nave a venti metri dalla riva oppure aggrapparmi alla lancia per prendere il posto del manovratore in preda al panico e tentare di mettere al sicuro decine di persone. Ho scelto la seconda, ho anche dato un cazzotto al guidatore della lancia paralizzato dalla paura e ho condotto in salvo tante persone, ci sono decine di testimonianze che lo confermano".

Nel libro si parlerà anche del comandante Gregorio De Falco, l'autore della telefonata: «è una vittima – dice Schettino – perché è finito in un terribile gioco più grande di lui e ha provato a "giocare" in modo non corretto».
Insomma, afferma ancora: «presto tirerò fuori verità sconvolgenti. E allora chi mi avrà denigrato dovrà chiedere scusa non a me ma ai familiari delle vittime e all'opinione pubblica che è stata truffata con informazioni false e depistanti».

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