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Sbranata da due cani davanti agli occhi di una bambina, il figlio: “Mia madre non doveva essere lì”

Non colpevolizza nessuno Roberto Neri, il figlio della donna di 89 anni sbranata a morte due grossi cani a pochi passi da casa, a Sassuolo. Però è certo di una cosa: “Mia mare non doveva trovarsi lì, non so come sia accaduto: di solito bisognava trascinarla fuori casa per farle fare due passi”, racconta.
A cura di Biagio Chiariello
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"Mia madre non doveva essere lì, chissà cosa le è passato per la testa, di solito bisognava trascinarla fuori casa per farle fare due passi, non me lo spiego proprio, ma non colpevolizzo nessuno. I padroni dei cani che l’hanno aggredita non si sono fatti sentire ma devono essere più stravolti di noi". Con queste parole Roberto Neri ha raccontato il tragico incidente avvenuto a Sassuolo, in provincia di Modena, nel corso del quale la madre, Carla Gorzanelli, 89 anni, è rimasta uccisa, sbranata dai due cani Amstaff dei vicini di casa.

L'anziana sarebbe uscita di casa eludendo il controllo della badante che l’aveva messa a letto da poco, ieri sera. Impossibile da chiarire i motivi per i quali la donna abbia attraversato quel cancello. Anche la bambina che ha assistito alla terribile aggressione, le avrebbe chiesto: "Tu che ci fai qui?" mentre attendeva il ritorno a casa della madre. Il figlio, quasi in lacrime, ora si chiede come sia potuto accadere:  "Mamma ha eluso la sorveglianza della badante che l’aveva messa a letto da poco, bisognava pregarla di solito per farla camminare e girare in quartiere, lei era sempre sul divano. E poi non era così semplice per mamma uscire dall’abitazione: oltre alla porta blindata c’era il paletto in acciaio che mi aveva fatto installare perché aveva paura dei ladri. Ha agito in modo rapido e nel massimo silenzio, non capisco come si sia riuscita" spiega Neri. La badante che si occupa dell'anziana era certa che si trovasse "ancora a letto, lì dove l’aveva lasciata per andare poi in bagno – spiega Neri al Corriere della Sera – Adriana non se ne era proprio resa conto che mamma era uscita di casa, quando lo ha scoperto si è ammutolita, è davvero sconvolta".

Ci passo davanti spesso a quella villetta, sapevo che c’era un cane piccolo che sentivo abbaiare, non dei due Amstaff – continua l’uomo – e poi ho letto dai giornali che il cancello era semi aperto. Se nutro rabbia? No, gli animali purtroppo fanno quello che gli insegniamo, le colpe le abbiamo noi e poi la natura fa il suo corso, un leone non farà mai le fusa. Quei cani nascono con un’indole aggressiva".

L'uomo però ci tiene a precisare che non intende colpevolizzare nessuno: "Questa cosa va oltre i padroni – sospira – il fatto è che mia madre non doveva trovarsi lì".

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