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Sassaiola contro il bus del Chieti calcio dopo la partita: assalto nel buio, si indaga su 20 tifosi

Agguato al pullman del Chieti vicino all’A14: una ventina di uomini ha tentato ieri sera di bloccare il mezzo e lanciato sassi. Un vetro frantumato, squadra illesa. Indagini sugli ultrà.
A cura di Davide Falcioni
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A poco meno di un mese dall'assalto al bus dei tifosi del Pistoia basket, avvenuto nei pressi di Rieti e in cui è stato ucciso il conducente Raffaele Marianella, un altro episodio inquietante si è verificato nelle Marche, a circa un chilometro del casello di Loreto, vicino all'autostrada A14: qui, infatti, ieri sera il pullman del Chieti è stato letteralmente preso d'assalto da una ventina di uomini, spuntati all’improvviso dall’oscurità, che hanno invaso la carreggiata e tentato di bloccare il mezzo che riportava in Abruzzo squadra e dirigenti dopo la sconfitta di Recanati.

La dinamica, confermano le prime ricostruzioni, è stata rapida e violenta. La sagoma degli aggressori, immobili sulla strada, ha costretto l’autista a una manovra d’emergenza per evitarli. Subito dopo è partita la sassaiola: colpi sordi sulla carrozzeria, un finestrino frantumato, e negli istanti successivi il panico a bordo. I giocatori si sono riparati come hanno potuto mentre fuori continuavano urla e lanci di pietre. È stato il conducente, che è riuscito a mantenere il sangue freddo, a evitare il peggio: ha allargato la traiettoria, ha accelerato e si è liberato del blocco improvvisato.

L'episodio ha ricordato quello della tragedia di Rieti, ma ha avuto per fortuna un esito differente. Stando a quanto riferisce il quotidiano Il Centro l’assalto sembra inserirsi in un clima da tempo incandescente: da giorni la frangia più dura della tifoseria teatina contestava società e squadra, finite nella zona bassa della classifica dopo una stagione ben lontana dalle ambizioni estive. Critiche, tensioni, attacchi anche sui social: una miscela che ieri sera è esplosa nella sua forma più estrema. Già quando il pullman aveva raggiunto lo stadio Angelini, ad attenderlo c’erano polizia e carabinieri, schierati per scongiurare incidenti.

Le Digos di Macerata e Chieti stanno ora lavorando per identificare gli autori dell’agguato.

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