31 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Sardegna: 3 arresti per l’omicidio di Gianluca Monni e la scomparsa di Stefano Masala

Svolta nelle indagini per l’omicidio dello studente di Orune, avvenuto l’8 maggio 2015, e per la scomparsa del 29enne di Nule Stefano Masala, di cui si sono perse le tracce nelle stesse ore dell’omicidio di Monni.
A cura di Susanna Picone
31 CONDIVISIONI
Immagine

Svolta nelle indagini per l'omicidio di Gianluca Monni, lo studente di Orune (Nuoro) ucciso a 19 anni l'8 maggio 2015 mentre aspettava il pullman che lo avrebbe portato a scuola, e per la scomparsa di Stefano Masala, il 29enne di Nule (Sassari) sparito nelle stesse ore del delitto di Gianluca e mai ritrovato. I carabinieri all'alba hanno arrestato tre persone e hanno effettuato diverse perquisizioni. Secondo quanto si apprende, tra gli arrestati ci sono i sospettati della prima ora e cioè Paolo Enrico Pinna, di Nule, minorenne all'epoca dei fatti, e suo cugino Alberto Cubeddu, 21 anni, di Ozieri (Sassari), accusati di omicidio volontario e occultamento di cadavere in relazione alla sparizione del corpo di Masala. Il terzo arrestato è Antonio Zappareddu, di Ozieri, accusato solo di detenzione di armi. All'operazione scattata in piena notte hanno partecipato i carabinieri del Comando Provinciale di Sassari, del Ros, del Reparto Investigazioni Scientifiche (Ris) di Cagliari e dello Squadrone Eliportato “Cacciatori di Sardegna” di Abbasanta (Oristano).

L’omicidio di Gianluca Monni e la scomparsa di Stefano Masala

Gianluca Monni era stato ucciso la mattina dell'8 maggio di un anno fa con tre colpi di fucile partiti da un'auto su cui viaggiavano almeno due persone a volto coperto. L’esecuzione era stata pianificata – secondo quanto ipotizzato durante le indagini – per riparare a un presunto torto: durante una festa a Orune, tempo prima, un gruppo di giovani di Nule, fra i quali il minorenne principale indiziato del delitto, aveva rivolto pesanti apprezzamenti alla fidanzata della vittima, che aveva reagito. Ne era scaturita una discussione in cui era poi spuntata una pistola che il minorenne avrebbe puntato contro Monni, prima di essere disarmato dagli amici di quest'ultimo. Una delle auto utilizzate per raggiungere Orune il giorno del delitto potrebbe essere stata quella di Stefano Masala, poi ritrovata bruciata il giorno dopo l'omicidio. Del ragazzo, invece, nessuna traccia. Proprio ieri è morta la madre di Stefano, che si era ammalata dopo la scomparsa del figlio e aveva lottato perché non si interrompessero le ricerche. “Stefano deve tornare – ha ripetuto in tutti questi mesi la donna di 59 anni – lui riempiva le mie giornate, mi manca tanto”.

Incastrati da telefonate

Paolo Enrico Pinna e il cugino Alberto Cubeddu sarebbero stati incastrati dai dati incrociati tra tabulati e celle telefoniche. “Sembrava un omicidio risolto da subito, ma le chiacchiere sono altra cosa rispetto alle prove – ha spiegato il Procuratore di Nuoro Andrea Garau -. È stato un lavoro di indagini senza precedenti in cui, in sinergia con la Procura dei minori di Sassari, con i Carabinieri di Nuoro e Sassari e con i Ros di Cagliari, abbiamo lavorato giorno e notte. Grazie ai Ros sono stati raccolti milioni di dati sul traffico telefonico, una ricerca fatta incrociando tabulati e celle telefoniche. Dati che ci hanno permesso di smontare gli alibi forniti dal minorenne e da suo cugino e di ricostruire la vicenda sull'incendio della Opel Corsa di Stefano Masala”.

31 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views