483 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Samantha D’Incà, la madre a Fanpage.it: “Ha sofferto tanto, ora ha la pace che voleva”

Il 19 marzo è morta Samantha D’Incà la 30enne di Belluno in stato vegetativo dal 14 dicembre 2020 in seguito a un’operazione andata male. È stata staccata la spina dei macchinari che la tenevano in vita. “È da parecchio che combattevamo per questo. Le abbiamo dato la pace che lei voleva”, ha detto a Fanpage.it la madre Genzianella Dal Zot.
A cura di Chiara Ammendola
483 CONDIVISIONI
Immagine

Dopo aver trascorso quasi un anno e mezzo in stato vegetativo Samantha D'Incà è morta. I medici della Rsa di Belluno dove era ricoverata hanno "staccato la spina" dei macchinari che tenevano in vita dal 4 dicembre 2020, giorno in cui è entrata in coma a seguito di un intervento andato male. I genitori, da quel giorno, hanno iniziato una lunga battaglia per ottenere l'autorizzazione al trattamento di “fine vita” visto che Samantha non aveva lasciato un biotestamento scritto, ma aveva più volte espresso ai genitori la sua volontà di evitare il ricorso all'accanimento terapeutico. "È da parecchio che combattevamo per questo. Non c'è nessun pentimento: il fatto di averle dato pace, come lei voleva, perché sappiamo che Samantha non avrebbe mai accettato una cosa del genere, ci dà serenità – racconta a Fanpage.it Genzianella Dal Zot, la madre di Samantha – ieri le abbiamo dato l'ultimo saluto, le ho promesso che non mi sarei lasciata andare ‘tu vai serena perché io non mi abbatto: abbiamo ancora tante cose da fare per te, le ho detto, e poi l'ho salutata'".

È stato un lungo e doloroso percorso quello che ha portato Samantha alla fine
È da marzo che le cose si sono aggravate per Samantha, per questo i medici si sono decisi e hanno capito che era giunto il momento di lasciarla andare. Non era umano andare avanti per continuare a farla soffrire anche perché aveva sofferto fin troppo. E così hanno iniziato a toglierle l'alimentazione per così dire artificiale e poi pian piano tutti i farmaci, fino a lasciare solo un po' di idratazione, il tutto sempre sotto stretto controllo medico. Le cose sono peggiorate e in maniera grave così è stato deciso di farle la sedazione profondo. La notte prima che venisse a mancare io e mio marito siamo stati con le tutto il tempo fino a quando si è spenta la mattina del 19 marzo alle 7:30.

Eravate preparati a lasciar andare Samantha?
È da parecchio che combattevamo per questo. Non c'è nessun pentimento: il fatto di averle dato pace, come lei voleva, perché sappiamo che Samantha non avrebbe mai accettato una cosa del genere, ci dà serenità. Ma in situazioni del genere si è pronti, ma allo stesso tempo no, si lascia comunque andare un figlio. Lei ha smesso di soffrire ed è giusto così, ha sofferto fin da subito. La cruda realtà è che siamo noi a dover affrontare la realtà dei fatti, che Samantha non c'è più, che ha finito di soffrire… però è dura. Ma voglio chiarire che non siamo pentiti: quando si vuol bene a una persona significa anche lasciarla andare, altrimenti si è egoisti.

Il distacco dei supporti vitali per Samantha arriva dopo la decisione del Tribunale
Siamo potuti arrivare a questa decisione perché c'è stato un giudice che ha detto di sì, altrimenti non avremmo potuto fare nulla. Ci siamo trovati più volte in tribunale a sentirci dire che non era possibile, ricordo sempre che quando siamo arrivati alla sentenza di novembre ci aspettavamo un no come era già successo, e invece non è andata così. Il giudice ci ha detto: "Voi siete stati uniti e determinati fin dall'inizio, se non fosse stato così probabilmente non ci sarebbe stata questa sentenza e neanche in questi tempi".

Samantha D'Incà
Samantha D'Incà

È una battaglia vinta per Samantha, ma anche per qualcun altro
Spero che la sua morte non sia stata inutile, che possa essere d'aiuto. Sicuramente la sua vicenda ha smosso qualcosa e spero che questo arrivi a chi deve arrivare, a chi conta davvero e ha potere. In Italia ci sono tantissime persone in situazioni come la nostra, ce ne sono più di quattromila: tante persone chiuse nel dolore che non possono esprimersi e che hanno paura per tanti motivi. Se Samantha riesce a smuovere qualcosa, a fare anche questo è grande, lo era prima ma lo diventerebbe ancora di più.

Avete mai avuto dei dubbi? 
Delle più di 4mila persone ce ne sono alcune che magari non condividono il nostro pensiero, quello di Samantha. E anche tenere in vita un parente dopo anni di coma ha un valore: ognuno deve essere libero di poter decidere della propria persona, di far rispettare la propria volontà, anche se detta a voce. Ci sono tante persone, ne sono certa, che si trovano nella nostra situazione, che stanno combattendo per mettere fine a una sofferenza che non ha fine, in primis per la persona e poi per i famigliari. Non abbiamo mai avuto dubbi e quando ci hanno detto che non ci sarebbe più stato nulla da fare, che non si sarebbe svegliata, mi è crollato tutto… la nostra Samantha amava la sua indipendenza, era piena di vita, usciva, non voleva aver bisogno di nessuno quindi quella decisione che abbiamo preso sappiamo che è quella giusta.

Cosa si sente di dire alle famiglie che vivono nella sua stessa situazione? 
Mi sento di dire a chi vive questo dramma, questo dolore, lo stesso che ha vissuto Beppino Englaro con sua figlia, che sapere che ci sono tante persone che lo vivono dà un po' di conforto. L'obiettivo mio e di mio marito è quello di aiutare e dar voce a queste persone, se c'è bisogno di combattere bisogna combattere. Quando si vuole il bene di quella persona bisogna imparare anche ad aprirsi al mondo: noi abbiamo combattuto come famiglia, ci siamo scontrati contro tutto e tutti. Ora dobbiamo scontrarci con la realtà di non averla più. Nel saluto che le abbiamo dato ieri, l'ultimo, abbiamo detto a Samantha: "Non dobbiamo lasciarci andare perché ti farei del male, tu vai serena perché io non mi abbatto: abbiamo ancora tante cose da fare per te, e poi l'ho salutata".

483 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views