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Omicidio Saman Abbas

Saman Abbas, risultati degli esami su frammento osseo a gennaio. Il cugino diceva: “Fa troppe domande”

I risultati degli accertamenti sul frammento osseo ritrovato al Lido Po di Boretto arriveranno a metà gennaio. I resti potrebbero appartenere a Saman Abbas, la 18enne scomparsa a Novellara 8 mesi fa.
A cura di Gabriella Mazzeo
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I risultati delle analisi sul frammento osseo rinvenuto al Lido Po di Boretto (Reggio Emilia) arriveranno solo a metà gennaio. Toccherà ai Ris di Parma dimostrare se l'osso cranico rinvenuto il 3 novembre appartiene o meno a Saman Abbas, la 18enne scomparsa otto mesi fa a Novellara. Gli inquirenti ipotizzano che sia stata uccisa dai familiari, ma non sono mai riusciti a rinvenire il corpo. I genitori, i cugini e lo zio potrebbero aver progettato l'omicidio come "punizione" nei confronti dell'adolescente che non voleva accettare un matrimonio combinato e vestiva all'occidentale. Il sogno della ragazza era poter partire verso la Francia insieme al ragazzo che amava, conosciuto online durante il soggiorno in una struttura protetta nel Bolognese. Da sempre una delle piste di indagine era collegata al Po: durante l'incidente probatorio, il fratello 16enne di Saman aveva raccontato una riunione di famiglia in cui uno dei cugini aveva suggerito di gettare il corpo della ragazza nell'acqua dopo l'esecuzione.

La segnalazione sul frammento osseo arriva il 3 novembre grazie a un passante. Il Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Emilia ha inviato il frammento ai Ris di Parma per tutti i rilievi del caso. Gli agenti dovranno estrarre il profilo biologico dall'osso per poi confrontarlo con quello della 18enne, già estratto da alcuni indumenti. Nonostante il ritrovamento sia di interesse per le indagini, le forze dell'ordine mantengono prudenza. Nel corso dei mesi, infatti, sono stati molti i resti analizzati poi rivelatesi di animali. Questa, però, è la prima segnalazione che giunge dal Po. Le segnalazioni si sono concentrate principalmente attorno alle serre dell'azienda agricola Bartoli, eppure dal racconto del fratello 16enne di Saman, uno dei cugini ha proposto di gettare il corpo della ragazza proprio nel fiume. "Lei fa troppe cose, fa troppe domande – diceva ai parenti quasi per giustificare la proposta -. Mette i pantaloni, vive all'occidentale. Troppo lontana dallo stile di vita musulmano eh".

Nel frattempo le autorità sono in attesa di una decisione sull'estradizione di Danish Hasnain, zio 33enne di Saman. Sarebbe stato lui l'esecutore materiale del delitto. Fuggito dall'Italia come i genitori della 18enne, è stato arrestato in Francia a settembre. Il 6 novembre sono stati sequestrati alcuni indumenti dall'abitazione di Novellara per verificare la presenza di eventuali tracce biologiche. La Chambre d'instruction del tribunale parigino discuterà l'estradizione il 5 gennaio. Oltre a Hasnain sono indagati anche Shabbar Abbas, padre della ragazza, la madre Nazia Shaheen e i cugini Ikram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq. Quest'ultimo e i genitori di Saman sono ancora latitanti.

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