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Salvatore Borsellino: “Ai funerali di Agnese persone che non dovevano esserci”

L’accusa del fratello del giudice Paolo nei confronti di quanti non “avrebbero dovuto” partecipare ai funerali di Agnese Borsellino e che invece erano lì a “occupare i primi posti, quelli dove si viene meglio ripresi dalle tv”.
A cura di Susanna Picone
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L’accusa del fratello del giudice Paolo nei confronti di quanti non “avrebbero dovuto” partecipare ai funerali di Agnese Borsellino e che invece erano lì a “occupare i primi posti, quelli dove si viene meglio ripresi dalle tv”.

Salvatore Borsellino, il fratello minore del giudice Paolo ucciso dalla mafia, ha ricordato tramite il suo blog su ilfattoquotidiano.it, la cognata Agnese i cui funerali sono stati celebrati lunedì a Palermo. "La forza che ho sentito emanare dalla sua figura, dalla sua voce quando, nell’androne del suo palazzo, sulla sedia dalla quale il suo male non le permetteva più di alzarsi – scrive Borsellino nel suo post – ha voluto incontrare i giovani che, dopo avere manifestato per Nino Di Matteo, hanno voluto andare in via Cilea per manifestare ad Agnese il proprio affetto, era tale da farci tremare e riempire gli occhi di lacrime". Salvatore ringrazia Agnese e attacca quelle persone presenti ai funerali ma che non avrebbero dovuto essere lì perché “avevamo chiesto fossero soltanto per i familiari e per la gente che ti voleva davvero bene”. E invece a Palermo c’erano persone che, scrive il fratello del giudice, “avevano occupato i primi posti, quelli dove si viene meglio ripresi dalle televisioni”. Per il funerale di Agnese Borsellino sono arrivati in Sicilia, tra gli altri, il Presidente del Senato Pietro Grasso, il vicepremier e ministro degli Interni Angelino Alfano, il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri.

“Ciao Agnese, combatteremo fino all’ultimo giorno della nostra vita” – "Se avessi parlato, tu lo sai, io sono pazzo, non sarei riuscito a tacere – scrive ancora Salvatore Borsellino rivolgendosi alla vedova del giudice – e ti avrei turbato e allora quelle parole te le dico adesso: Ciao Agnese, per la Verità e per la Giustizia, te lo promettiamo, combatteremo fino all’ultimo giorno della nostra vita". Nel suo post dedicato ad Agnese, Salvatore Borsellino ricorda alcuni momenti della sua vita con Paolo e sua moglie e parla di come le esistenze di tutti loro cambiarono il 19 luglio del 1992: “Con Agnese e con i figli di Paolo allora tante più occasioni per vederci, con Paolo che, adesso più che mai, era al centro di tutti i nostri pensieri, di tutte le nostre parole, di tutte le nostre azioni. E Agnese che mi diceva che la verità sulla morte di Paolo non sarebbe mai potuta venire alla luce, perché altrimenti sarebbe saltato in aria l’intero paese”.

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